Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, aveva espresso un giudizio nei confronti di Beppe Grillo, co-fondatore del Movimento 5 Stelle, definendolo 'eversivo'. La replica arriva quasi immediata da parte della Commissione Cei, per mezzo di Radio Vaticana e per il tramite del suo Presidente, Monsignor Giancarlo Maria Bregantini: 'Un politico corrotto è più eversivo di un anti-politico onesto'. Il riferimento a Beppe Grillo è evidente, quindi i Vescovi si dissociano dalla dichiarazione di Napolitano, in quanto hanno dichiarato che la corruzione e l'anti-politica, sono il frutto della mancanza di etica all'interno della politica.
Tutto era nato a causa dell'inchiesta 'Mafia Capitale' che ha letteralmente travolto istituzioni e poltrone politiche di Roma. Si tratta di un vero e proprio uragano abbattutosi sulla politica nazionale, dove Grillo ha espresso come al solito il suo parere a volte troppo aggressivo. Il Presidente Napolitano, ha pronunciato un giudizio alquanto negativo nei confronti dell'ex comico, dandogli dell'eversivo e dall'altra parte del Tevere, arriva un dissenso che fa rumore da parte della Chiesa Cattolica.
Monsignor Bregantini ha anche spiegato che l'economia cresce da azioni politiche trasparenti ed ha aggiunto che è il buio a creare l'anti-politica, le decisioni nate in stanze oscure che creano dissenso anche nell'opinione pubblica.
Le dichiarazioni della Chiesa suonano come una vera e propria risposta alle affermazioni di Giorgio Napolitano che aveva definito Grillo un anti-politico, che era affetto da 'patologia eversiva'.
La Conferenza dei Vescovi, ha preso posizione su queste dichiarazioni, definendo il 'politico corrotto' più eversivo di un 'anti-politico onesto'.
Poi ha voluto sottolineare che non bisogna puntare il dito su quei pochi politici che hanno commesso degli errori, ma è necessario creare 'istituzioni partecipative' che permettono un controllo diretto sui politici, perché il denaro se viene usato male, diventa strumento di schiavizzazione.