Si era già iscritto al Partito Radicale di Marco Pannella, che era andato a trovarlo nel carcere di Rebibbia a Roma, sostenendo la battaglia dei radicali per la concessione di amnistia e indulto. Sfumata al momento l'ipotesi di una imminente approvazione dei provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva previsti dalla Costituzione italiana, l'ex senatore dell'Udc ed ex governatore della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro (detto Totò), ha chiesto la grazia al presidente della Repubblica.

Totò Cuffaro dopo amnistia e indulto chiede la grazia al Capo dello Stato

Diversamente dalle leggi di amnistia e indulto - che sono misure di clemenza generale che richiedono per l'approvazione la maggioranza dei due terzi del Parlamento - la grazia è una misura di clemenza individuale prevista dall'articolo 87 della Costituzione che prevede, all'undicesimo comma, che il Capo dello Stato può, con proprio decreto presidenziale, concedere la grazia e commutare le pene.

L'ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, ha chiesto la grazia al capo dello Stato. Cuffaro, detenuto da quattro anni per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento alla mafia è già in carcere da quattro anni. Mentre chiede la grazia al Capo dello Stato - pervenuta a quanto pare dopo le dimissioni di Giogrio Napolitano che si è battuto per indulto e amnistia - ne dovrà scontare altri tre.

Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano la richiesta di grazia di Cuffaro stata trasmessa dal Quirinale al procuratore generale Roberto Scarpinato affinché possa esprimere il previsto parere. La grazie - con forme non proprio ufficiali ma squisitamente mediatiche - era stata chiesta a Napolitano per Silvio Berlusconi che ancora continua a sperare in indulto e amnistia e chiede la liberazione anticipata (dell'indulto del 2006 l'ex premier ha già beneficiato in diversi procedimenti penali).

Per quanto l'orientamento della Procura generale sulla grazia a Cuffaro potrebbe avere una sua influenza il fatto che l'ex presidente della Regione siciliana - che si costituì al carcere di Rebibbia il 22 gennaio 2011 subito dopo la sentenza della Corte di Cassazione che confermo la condanna rimediata al processo sulle 'talpe alla Dda di Palermo' - non ha ancora completamente chiuso i conti con la giustizia, è infatti ancora coinvolto in un'inchiesta per corruzione e truffa.

Ma potrebbe avere anche un suo pese il fatto che in questi anni di prigionia Totò Cuffaro ha avuto in carcere il comportamento di un detenuto modello: continua a seguire un corso di laurea in Giurisprudenza e ha già scritto due libri. "Se il Presidente della Repubblica concede la grazia, il pubblico ministero competente ne cura l'esecuzione, ordinando, se del caso, la liberazione del condannato", recita la Costituzione. Una volta acquisiti gli atti dal ministro della Giustizia Andrea Orlando il nuovo presidente della Repubblica concederà la grazia all'ex senatore Totò Cuffaro?