Al "Sì Amo l'Italia," organizzato dai club Forza Silvio a Roma, Berlusconi ad un anno dalla ricostituzione di Forza Italia, torna a parlare delle attuali condizioni del Partito e dell'Italia. Il leader ci tiene innanzitutto a precisare alcune questioni interne al partito, che soprattutto per via del Patto del Nazareno, si sono ancora di più intricate. Per cominciare Berlusconi dichiara fermamente che Forza Italia è schierata apertamente all'opposizione, e che il patto del Nazareno costa molto alle sorti del Partito soprattutto in termini di consensi, ed è stato un atto necessario e dovuto.
"Bisogna cambiare gli assetti istituzionali per rendere governabile l'Italia", e afferma che senza di esse non sarà possibile far ripartire il Paese. Per l'ex Premier in passato non ci sono state le condizioni ottimali per governare poiché ogni volta ha avuto tutti contro, a cominciare dalla magistratura, tre capi dello stato di sinistra, una corte costituzionale di sinistra, degli alleati poco collaborativi, i quali pensavano più per sè, oltre a questo ha avuto sempre contro la maggioranza dei mass media e in tali condizioni nessuno avrebbe potuto fare di meglio. Tuttavia è orgoglioso delle 36 importanti riforme attuate quando era al governo. Secondo il Cavaliere, con gli 80 euro Renzi ha penalizzato di più i beneficiari stessi del provvedimento, e non hanno inciso come previsto.
Intanto la disoccupazione è aumentata al 13,4%, quella giovanile al 44%, il valore degli immobili è sceso, si spende di meno e si cerca di risparmiare ancora di più.
I premi Nobel che incontrano forza Italia suggeriscono che, per riprendere l'economia, si debba seguire la via liberista con la relativa riduzione delle tasse e del costo del lavoro.
L'Europa invece come sappiamo non ha permesso queste riforme ed ha ridotto il benessere generale. Poi propone di seguire l'esempio di altri Stati per uscire dalla crisi come Usa, Giappone e Cina che hanno seguito la politica di stampa della moneta e di immissione nell'economia di essa. Nello stesso tempo, suggerisce una nuova idea per recuperare sovranità monetaria attraverso una seconda moneta per gli acquisti di beni di consumo, e l'Euro per le operazioni più importanti come il pagamento degli stipendi.
Questa ipotesi non è una novità in quanto è stata già adottata ai tempi di Salò.
Secondo il leader "L'Europa delle regole e delle austerità porterà il continente entro 15 anni ad essere il meno importante del mondo, e con la recessione e saremo soffocati dai Paesi come la Cina che cresce a ritmi forsennati". La Cina potrebbe raddoppiare effettivamente la capacità produttiva di tutta Europa entro pochi anni. Infine conclude non approvando il Jobs Act come strumento di creazione di posti di lavoro, e indica in un Governo di Forza Italia l'unica soluzione per il Paese.