Con lunedì si è aperta una settimana decisiva per lo scandalo dei Vigili urbani di Roma Capitale verificatosi la notte di Capodanno. Mentre la città si preparava a festeggiare in piazza l'arrivo del 2015, ben 83 vigili su 100 erano assenti. Così arrivano in Campidoglio gli ispettori del Ministero della Funzione Pubblica su richiesta del Ministro Marianna Madia.

Ed anche il sindaco di Roma Ignazio Marino è intervenuto per minacciare licenziamenti dopo l'accertamento delle responsabilità sull'accaduto. Su queste dichiarazioni si è innescata la violenta risposta dei sindacati Cgil,Cisl e Uil che sono ormai ai ferri corti con il Campidoglio, minacciando scioperi e ritorsioni.

Per Marino si tratta dell'ennesimo scandalo che sconvolge la città di Roma in pochi mesi.

Primi interrogatori dei Vigili

Proprio mentre il premier Renzi lancia un appello alla serietà e chiedendosi ironicamente come eventi di questo tipo possano accadere nel Paese dove si guarisce dall'Ebola, in Campidoglio arrivano gli ispettori del Ministero della Pa di Marianna Madia, per compiere verifiche sulla vicenda. Il Governo nei giorni scorsi ha promesso un giro di vite nel pubblico impiego con il prossimo ddl sulla Pubblica amministrazione atteso a febbraio.

Intanto s'infiammano le opposizioni che fanno fronte comune e parlano di "vicenda montata mediaticamente", mentre dall'altra parte i sindacati chiedono le dimissioni di un sindaco Marino che di giorno in giorno dimostra sempre più di aver perso il controllo dell'Urbe.

Lunedì iniziano le audizioni dei caschi bianchi partendo dai 44 che non hanno fornito giustificazioni all'assenza. In una nota il vicesindaco, Luigi Nieri, riferisce come gli assenteisti dovranno giustificare il perchè della loro assenza la notte tra il 31 e l'1, come, invece, previsto dal piano del comandante Raffaele Clemente.

In quella notte, tra il concerto al Circo Massimo e gli spettacoli dei Fori Imperiali, si prevedevano in strada ben 905 agenti. L'85% di questi, pari a ben 767 vigili non si sono presentati.

Al via 'l'operazione chiarezza'

E proprio da questi dati si è sviluppata quella che l'amministrazione ha chiamato "l'operazione chiarezza".

Dell'85% dei vigili assenti, 571 pari al 75% si sono dati per malati, mentre i restanti hanno giustificato l'assenza con donazioni sangue, legge 104, legge 53 e art. 19. Tutte giustificazioni validissime, se prese singolarmente, ma, sottolinea lo stesso Nieri, è chiaro che il dato complessivo dell'85% di assenteisti resta inaccettabile, perchè si discosta macroscopicamente dalla media di questo periodo dell'anno pari al 6-7%. Agli interrogatori si affianca l'indagine di una commissione interna guidata dal vicecomandante Raffaella Modafferi, supportata dagli ispettori del Ministero Pa.

Lo scontro totale tra Campidoglio e sindacati imperversa. Mauro Cordova dell'Arvu chiede al primo cittadino di licenziare il comandante Clemente e dimettersi.

Il segretario locale della Cisl-Fp, Giancarlo Cosentino, sostiene che Marino torna ad infangare quello che non sa. Claudio Di Berardino della Cgil reputa inutile il ricorso a pesanti minacce di licenziamento, piuttosto che trovare una soluzione comune. Per la Uil la commissione del Campidoglio lavora disperatamente per trovare un capro espiatorio tra gli agenti. Ed infine l'affondo di Francesco Storace, segretario della Destra il quale si dice convinto che la vicenda dei Vigili urbani sia stata montata mediaticamente.