La vicenda dell'assenteismo dei vigili urbani nella notte di Capodanno a Roma continua a far discutere. Il governo ha annunciato provvedimenti futuri per evitare casi analoghi. Già il giorno stesso il premier Renzi aveva twittato con un perentorio "cambieremo le regole del pubblico impiego"; aveva rincarato la dose il ministro della P.A. Marianna Madia dicendosi pronta a punire gli irresponsabili; ma è forse il Campidoglio a sferzare l'attacco più diretto e a minacciare addirittura il licenziamento nel caso si trovino responsabilità di vigili assenti non giustificati.

Una inchiesta interna è stata avviata da Raffaele Clemente, il comandante dell'Arma, (con il quale il Corpo è in polemica da tempo), ed è stata affidata al vice Raffaella Modafferi per verificare se nelle 835 assenze della notte del 31 dicembre-1 gennaio (83,5% del totale, per malattia, donazione di sangue, legge 104 o il semplice rifiuto di accettare gli straordinari) ci sono state delle aperte violazioni di tipo giudiziario (nel caso si ravvisassero reati di tipo penale), amministrativo e di garanzia.

Il commento del sindaco Marino è stato affidato alla sua pagina di Facebook , dove ha scritto che nonostante l'assenteismo i vigili non hanno rovinato la festa delle piazze gremite (circa 600 mila persone tra Circo Massimo e Colosseo nonostante il gran freddo) dove tutti gli appuntamenti previsti dal Comune si sono svolti senza incidenti particolari ribadendo che chi non si è comportato in modo corretto verrà punito in base alla legge.

A queste accuse ha ribattuto Lulli, il segretario romano del sindacato Ospol, che ha affermato che poco meno della metà di questo 83% era malato con relativo certificato medico, mentre ha puntato il dito contro la disorganizzazione del Corpo rispetto all'evento programmato; ossia che in molti non se la sono sentita di fare gli straordinari, cosa probabilmente non prevista o data per scontata, e ha ribadito che il problema vero quando si verificano questi problemi continua ad essere il deficit di organico dell'Arma (di circa 2500 unità).

Anche Stefano Giannini, segretario del Sulpl, ha affermato che non c'è stata nessuna diserzione, ma di fatto solo un accavallarsi di malattie peraltro confermate dalla seguente verifica fiscale, e di ferie previste in questo periodo. Mentre Francesco Croce della Uil ha affermato che i vigili non si faranno intimorire da queste accuse prive di fondamento reale e preparano invece uno sciopero che promette di essere il primo della categoria a coinvolgere tutte le sigle sindacali e che potrebbe cadere o il giorno dell'Epifania, o peggio quello del derby capitolino tra Roma e Lazio che si giocherà l'11 gennaio.