La rete dei precari della Scuola si scatena sul web. Twitter, Facebook, chat e social network di ogni tipo. Dopo le promesse del governo Renzi, gli insegnanti non vogliono più si tratti solo di un'illusione. E se il decreto legge sulla scuola ora è diventato un disegno di legge, a loro non importa. Vogliono essere assunti, come il presidente del Consiglio ha troppe volte promesso, dal 1 settembre 2015. Anni e anni che aspettano questo momento. Anche perché, come si legge dalla Rete e come è facile intuire, secondo il piano straordinario di assunzioni previsto, non ci sarebbero i tempi tecnici per l'utilizzo del ddl.
Dunque l'auspicio resta che almeno per quel che riguarda l'aspetto assunzione dei precari, il ministro Giannini e il premier trovino una soluzione a breve (soluzione che ieri è stata assicurata nel corso della conferenza stampa post Consiglio dei Ministri, ma resta un interrogativo).
Il gruppo "Movimentodocentiprecari" e il gruppo "hubistruzione" su Twitter dichiarano la propria preoccupazione: "Noi come gruppo - scrivono - abbiamo da sempre sostenuto il rispetto del lavoro del governo (come richiesto dai gruppi tecnici interni alla maggioranza e dagli stessi parlamentari), assumendo fiducia e operatività (alcuni dei nostri colleghi hanno partecipato ai gruppi di lavoro territoriali). Sostenendo in questi mesi il provvedimento anche nei punti meno convincenti, ma sicuri della positività del confronto.
Ora disapproviamo non solo l'uso del ddl che affosserà qualsiasi prospettiva di assunzione ma anche il gioco al ribasso delle assunzioni, con l'obiettivo di escludere i colleghi presenti in Gae (graduatorie a esaurimento) e Gm (graduatorie di merito del concorso 2012). Per questo chiediamo ai referenti scuola on. Giannini, on.
Puglisi, sottosegretario Faraone di ripristinare la politica delle assunzioni tramite Decreto urgente per tutti i colleghi in Gae e Gm. Siamo sicuri che il ddl non rappresenti ciò che l'Europa ci chiede. I motivi di urgenza per il reclutamento dei precari, a nostro avviso, ci sono tutti". E chissà se in uno di questi gruppi c'è anche la moglie del premier, Agnese, da anni insegnante precaria in attesa di una cattedra.