In aula ieri a spiegare le ragioni di opportunità politica e non ragioni giudiziarie all'origine delle sue dimissioni. In questo modo il ministro Lupi si è espresso di fronte al parlamento, aprendo così la propria successione al ministero. "Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia, le mie dimissioni sono un atto di riguardo per il parlamento" Maurizio Lupi ha lasciato ufficialmente la sua carica al governo "a testa alta" (come ha detto lui), guardando negli occhi i suoi colleghi deputati, quei pochi che erano presenti in aula. "Si tratta di una questione di responsabilità politica" ha spiegato dignitosamente l'ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti, continuando: "La mia scelta di dimettermi non ha fatto cadere il pregiudizio, ma farà vincere il giudizio".
"Dimissioni che - ha aggiunto Lupi - arrivano a settantadue ore, non settantadue giorni dai fatti e dopo ventidue mesi di impegni e di risultati raggiunti".
Lupi, critiche ed incitamenti
Queste parole dell'ex ministro non hanno però convinto il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, movimento che in aula è tornato ad affondare il colpo. Assente la Lega, in segno di protesta, contro l'annuncio televisivo di Lupi, mentre dal suo partito NCD, l'ex ministro ha incassato piena solidarietà; parole d'apprezzamento sono peraltro pervenute dal Partito Democratico. Dispiaciuto Brunetta di Forza Italia, il quale sostenendo l'ex ministro, non si è risparmiato nel criticare aspramente il governo. Da Bruxelles intanto Renzi ha fatto sapere che per ora assumerà lui ad interim la carica al ministero dei trasporti e delle infrastrutture.
Nominativi per un probabile successore di Maurizio Lupi ne sono circolati parecchi nelle ultime ore, da Gratteri a Cantone sul fronte dei magistrati, o Del Rio o Lotti sulla sponda PD di Palazzo Chigi. La certezza è che uno dei dicasteri di maggior peso non tornerà tra le grazie del Nuovo Centro Destra, che però ha chiesto in cambio gli affari regionali. Il ministro degli interni Angelino Alfano dopo gli ultimi topici eventi, teme seriamente un indebolimento del Nuovo Centro Destra all'interno del governo attuale.