Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha annunciato che domani rassegnerà le sue dimissioni. Lo farà dopo l'informativa alla Camera dei Deputati, e lo ha annunciato a Porta a porta, nella trasmissione registrata che andrà in onda stasera. Lupi si è detto certo che la sua scelta rafforzerà l'azione del governo, ed ha spiegato che per lui la politica è passione, non un mestiere.
Il pressing per le dimissioni del Ministro delle Infrastrutture, non indagato ma coinvolto nella inchiesta giudiziaria che ha portato all'arresto di Ercole Incalza soprattutto per alcune telefonate, era sempre più forte nelle ultime ore.
Sel e Movimento 5 Stelle avevano anche presentato una mozione di sfiducia, ed avevano rinunciato a chiedere una informativa del ministro in Parlamento proprio per accelerare la votazione della sfiducia.
A chiedere l'informativa parlamentare - a quel punto - è stata la stessa maggioranza di governo. Come ha detto la ministra Maria Elena Boschi, "abbiamo risposto sollecitamente alla richiesta di una informativa del ministro Lupi, inspiegabilmente ritirata dalle opposizioni, in un'ottica di trasparenza e di coerenza".
Lupi ha ribadito in questi giorni di non aver nulla da rimproverarsi, di non aver mai fatto pressioni perché fosse affidato un lavoro al figlio, ed ha detto "io non lo avrei fatto" a proposito del Rolex Daytona regalato per il compleanno dall'imprenditore Stefano Perotti al figlio di Lupi.
I retroscena dei quotidiani scrivono da due giorni che il premier Renzi avrebbe chiesto più volte al ministro di fare un passo indietro.
Ieri addirittura circolava il nome di Raffaele Cantone, uomo che viene tirato in ballo per ogni incarico. Lupi oggi nell'intervista a Bruno Vespa ha voluto chiarire anche che consegnerà le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, volendo così sottolineare che è il presidente della Repubblica, e non il presidente del Consiglio, a nominare i ministri.
Ora probabilmente tornerà ad occuparsi in prima persona del partito, come da tempo gli chiedono diversi esponenti dell'Ncd.
Il passo indietro di Lupi consentirà quasi sicuramente a Renzi di rimettere mano - come avrebbe voluto fare fin dalla sua nomina - alla Struttura tecnica del ministero, di cui Incalza è stato capo per molti anni consecutivi fino al dicembre scorso.
Oggi - come sostituto di Lupi - circolava il nome di Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e fedelissimo uomo-ombra del premier. Improbabile invece che la scelta di Lupi abbia conseguenze sulla tenuta della maggioranza.