Prosegue senza sosta il dibattito in tema di Amnistia e Indulto 2015. Se sul versante istituzionale l'iter sembra bloccato con i relativi ddl fermi in Commissione Giustizia al Senato ormai da mesi, al di fuori delle aule del potere continua la lotta portata avanti dai Radicali, con Rita Bernardini giunta ormai al 34° giorno di sciopero della fame. E mentre dal DAP arrivano nuove inquietanti conferme in merito all'ennesimo suicidio in carcere avvenuto nel penitenziario di Piacenza, nella cornice di Palazzo Madama si è assistito ad un primo importante appello mosso dal senatore Lucio Barani, che ha esortato il governo Renzi a diventare 'più coraggioso' e a prevedere in agenda Amnistia e Indulto 2015 (provvedimenti lo ricordiamo comunque di competenza del Parlamento).

Lo stato di assoluta gravità al quale si è ormai giunti spinge sempre più attori politici a ritenere indispensabile un intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che similmente a quanto fatto da Napolitano potrebbe sensibilizzare le due camere del Parlamento circa i due provvedimenti di clemenza generale.

Amnistia e Indulto 2015, ddl bloccati in Senato: suicidi in carcere, Mattarella potrebbe imprimere la svolta decisiva

'Giorno dopo giorno aumentano purtroppo le ragioni del mio sciopero della fame, giunto oggi al 34° giorno. Grazie alla rete di Ristretti Orizzonti sono venuta a conoscenza dell'ennesimo suicidio in carcere, il 14° dall'inizio dell'anno, avvenuto nel penitenziario di Piacenza. Una mattanza che non accenna a diminuire a causa delle condizioni inumane e degradanti di buona parte delle nostre prigioni': ad essersi espressa in questi termini Rita Bernardini appena raggiunta dalla notizia dell'ennesimo suicidio in carcere. I Radicali proseguono ormai da mesi nella loro battaglia ed anche in occasione delle festività pasquali hanno compiuto un tour nei più grandi penitenziari d'Italia per confortare i detenuti e non far scemare l'attenzione politica sui richiesti interventi di Amnistia e Indulto 2015.



Nonostante un contesto di riferimento ancora molto restio ad accettare l'idea di poter ragionare sui due provvedimenti di clemenza generale arrivano i primi importanti appelli istituzionali. Su tutti quelli del senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà Lucio Barani, che rinviene in Amnistia e Indulto 2015 le uniche due vie tramite le quali far rientrare l'emergenza carceri: 'Servono amnistia e indulto, serve coraggio, un coraggio che questo governo purtroppo non ha. Se il sovraffollamento carcerario è leggermente migliorato non è per lo Svuotacarceri ma per un mio emendamento che ha elevato da 4 a 5 anni la carcerazione preventiva aumentando il limite della pena massima ed evitando così a 6-7mila persone di andare in carcere'. Nonostante qualche piccolo passo in avanti l'impressione è che l'attuale contesto d'azione sia troppo bloccato per poter sperare in soluzioni imminenti. Solo un intervento del Presidente Mattarella potrebbe imprimere una svolta decisiva, ma sin qui il capo dello Stato - che pure ha esortato il governo a intervenire sull'emergenza carceri - è parso troppo timido. Staremo a vedere.