Il 22 aprile 2015 la Camera dei Deputati ha detto sì alla nuova legge sul divorzio breve. Dopo le modifiche apportate dal Senato il 18 marzo, il testo è ritornato a Montecitorio dove è stato definitivamente approvato mercoledì con 398 voti a favore, 28 contrari e 6 astenuti. L'introduzione del divorzio in Italia risale al 1970, con la legge n. 898 "Baslini-Fortuna". Da allora, nessuna rilevante modifica era mai stata apportata e ci sono voluti oltre dieci anni per raggiungere questo importante traguardo: il primo disegno di legge sul divorzio breve risale infatti al 2003, e l'attuale ddl era all'esame del Parlamento da quasi due anni.

Cosa cambia con la legge sul divorzio breve?

La nuova legge sul divorzio, che porta la firma dei relatori Alessia Morani (PD) e Luca D'Alessandro (FI), è composta da tre articoli che consentono di:

  • anticipare il momento della presentazione della domanda di divorzio;
  • anticipare il momento dell'effettivo scioglimento della comunione dei beni;
  • stabilire una disciplina transitoria.

Basteranno dunque sei mesi per sciogliere il matrimonio in maniera consensuale e un anno, invece dei tre finora necessari, se si deciderà di ricorrere al giudice. La comunione dei beni verrà inoltre sciolta "nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati" e non più dopo il passaggio in giudicato della sentenza di separazione. La legge sul divorzio breve sarà infine immediatamente operativa e verrà applicata anche ai procedimenti in corso.

Presentato ddl sugli accordi prematrimoniali

E dopo il via libera definitivo al divorzio breve, i relatori Morani e D'Alessandro hanno prontamente depositato in Parlamento un nuovo disegno di legge sugli accordi prematrimoniali. A dichiararlo è la stessa deputata del Partito Democratico, nel corso dell'approfondimento di Sky Tg24 HD: "La collaborazione tra me e Luca D'Alessandro continua, infatti abbiamo presentato insieme un disegno di legge sugli accordi prematrimoniali", riporta il sito dell'agenzia ANSA.