Anche i Sondaggi politici elettorali di oggi 23/04/2015, pubblicati dal quotidiano Il Tempo, fonte Datamedia Ricerche, mostrano tramite le intenzioni di voto, l'inesorabile ma comunque abbastanza lento calo di consensi per il PD. Il vantaggio sul M5S resta molto ampio, anche perché una lievissima flessione la registra anche il Movimento 5 Stelle. La Lega Nord resta davanti a Forza Italia che continua a non dare segnali di ripresa, mentre riprende a salire seppur flebilmente il partito di Salvini. In calo la fiducia nel Premier Renzi, che diventa significativa alla luce di un trend molto negativo nelle ultime settimane.

Sondaggi elettorali oggi 23 aprile 2015: le intenzioni di voto ai partiti politici

In calo costante ma che non mette a rischio la leadership politica, il Partito Democratico perde lo 0,3% e scende al 35,9%. Il M5S al 20,4%, è in flessione dello 0,1%, un gap di 15 punti e mezzo rimane al momento incolmabile in breve tempo. Sulle due forze politiche maggiori, recupera qualcosa la Lega Nord che sale però solo dello 0,1%, e che si attesta al 14,9%. Dopo il sorpasso subito un paio di mesi fa, Forza Italia non riesce proprio a riprendersi, dopo un segno di frenata del declino, questa settimana il partito di Berlusconi viene stimato al 12,4%, in calo dello 0,2%.

Soglia di sbarramento a rischio per le altre 3 forze politiche minori?

Dando uno sguardo anche ad altri sondaggi politici elettorali recenti, sembrerebbero non avere problemi SEL e Fratelli d'Italia-An che sono indicati al 3,9%, fra l'altro, entrambi in crescita dello 0,1% dopo 7 giorni. Annaspa e resterebbe fuori dalla Camera, se si votasse oggi 23 aprile 2015 per elezioni politiche, la nuova Area Popolare composta da NCD e UDC, che insieme è stimata appena al 2,4%, dato che cresce dello 0,1% ma che non lascia prevedere grandi margini di recupero.

Segue in un certo senso l'andamento del PD (o magari viceversa), il dato sulla fiducia in Renzi, segretario del partito, ma soprattutto Premier del Governo. Il 39% degli italiani crede ancora in lui, un dato tutto sommato discreto, ma che se paragonato ai tempi del suo insediamento, oppure rispetto al tempo dell'elezione del Presidente Mattarella, appare scoraggiante. Solo 2 settimane fa questo dato era del 42,0%, e la settimana precedente al 40,0%.