Migliaia le persone in piazza a Skopje, radunate di fronte al palazzo del Governo con bandiere macedoni, albanesi e gigantografie del leader dell'opposizione Zoran Zaev. La richiesta è chiara: le dimissioni immediate del Primo Ministro Nikola Gruevski, coinvolto nello scandalo intercettazioni, brogli elettorali e accusato di coprire la morte di un ragazzo di 22 anni, picchiato dalla polizia durante le celebrazioni post elettorali del 2011. Un altro esempio di fallimento del liberismo di mercato imposto con l'allargamento europeo postsocialista, un fenomeno che si espande sempre più frequentemente nei paesi dell'est (si pensi anche al caso dell'Ungheria).
Alla Macedonia non manca l'appoggio occidentale, pretestuoso secondo qualcuno. La Russia infatti sostiene ci sia un stretto collegamento tra l'evoluzione della situazione in Macedonia e la decisione di aderire al progetto del gasdotto Turkish Stream. Le bandiere della Macedonia e dell'Albania sventolavano insieme nella piazza di Skopje, difficile però immaginare uno scenario pacifico e una convivenza tra la Macedonia ortodossa e il progetto della "Grande Albania" sostenuto da Tirana, che metterebbe insieme i musulmani di Kosovo, Macedonia e Albania.