Secondo l'ultimo sondaggio dell'istituto Demos, che rivela le intenzioni di voto degli italiani i due maggiori partiti, il Pd e il Movimento 5 stelle, sarebbero separati soltanto da una forchetta di 6 punti percentuali. Un dato che riflette in modo inequivocabile l'ascesa del Movimento fondato dal comico Beppe Grillo nel gradimento degli italiani, confermato da sondaggi di altri istituti e la contestuale disaffezione verso il maggior partito di governo da parte degli elettori di sinistra.

Secondo Demos, il Pd avrebbe perso ben 4,4 punti percentuali da Marzo a pochi giorni fa, assestandosi su una percentuale del 32,2% mentre il Movimento 5 Stelle avrebbe guadagnato ben 5,7 punti percentuali raggiungendo la considerevole percentuale del 26,1%.

Se questo trend fosse confermato anche nei prossimi mesi, è alta la probabilità che i pentastellati possano insidiare il primo posto assoluto nel gradimento degli italiani, diventando la prima forza politica del paese.

Le intenzioni di voto degli altri partiti

In leggera risalita anche Forza Italia che da Marzo a fine giugno ha guadagnato lo 0,7% un dato che rivela comunque il fatto che il partito di Berlusconi non ha saputo catturare il consenso perso dalle forze di governo. Forza Italia attualmente viene stimata nella percentuale 14,2%, ben lontana dagli standard di qualche anno fa. Secondo Demos però il partito di Berlusconi avrebbe sopravanzato di poco la Lega Nord, stimata in una percentuale del 14% con un 2,5% in più rispetto alla rilevazione di marzo dello stesso istituto di sondaggi. Per quanto riguarda i partiti minori, buona crescita di Sel stimato in una percentuale del 5,2%, in netta risalita rispetto al dato di marzo del 4,8%. In lievissimo calo l'NCD di Alfano, che perde lo 0,1% rispetto alla rilevazione di marzo assestandosi al 3,5%, segue nella graduatoria il partito Fratelli d'Italia con il 3,3% in nettissimo calo rispetto al 4,8% di marzo. Cala anche la fiducia degli italiani nel governo Renzi stimata nel 39%. Un'evidente debacle dovuta soprattutto alla criticatissima riforma della scuola, che ha tenuto banco nel dibattito politico degli ultimi giorni.