Renzi chiama, l'Europa non risponde. L'Italia è sola sulla questione migranti e il protocollo di Dublino resterà, nel bene e nel male, una barriera difficile da scavallare. L'incontro tra il premier italiano e il presidente francese, François Hollande, ha confermato una distanza incolmabile tra il nostro Paese e i suoi immediati vicini. I blocchi operati dalla gendarmeria transalpina negli scorsi giorni potrebbero non restare un caso isolato. La solidarietà, che pure Renzi ha reclamato a gran voce, non ha smosso gli animi di quegli Stati membri che fanno dell'intransigenza una bandiera.
Sarà l'Italia a dover provvedere alla gestione di tutti gli immigrati che approderanno sulle sue coste. Altro che equa ridistribuzione in tutta l'UE: il presidente del Consiglio ha incassato un secco no da Hollande che, invece, ha aperto sul tema dei rimpatri. "Vanno fatti con mezzi europei - ha affermato il presidente francese a margine del faccia a faccia con Renzi - perché non può essere un compito che l'Italia deve assumersi in via esclusiva". Una chiusura che il numero uno del governo ha cercato di incassare minimizzando la frattura evidente. "È vero che in Italia il numero di migranti è lo stesso dello scorso anno, ma diciamo no ad egoismi di alcun genere".