Non è arrivato il paventato primo provvedimento ad personam del governo Renzi. Alla fine il premier ha deciso di non procedere al salvataggio del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Una decisione che ha spiazzato giornalisti ed avversari politici, che da tempo preconizzavano l'arrivo di un decreto mirato a sospendere l'applicazione della Legge Severino per il governatore appena eletto alla carica di presidente della Regione Campania.
Pertanto la scure della Legge che sancisce la decadenza del governatore condannato per abuso d'ufficio si abbatterà su De Luca, vanificando il risultato delle elezioni dello scorso maggio.
È stato lo stesso premier in conferenza stampa a chiarire le ragioni della presa di posizione intransigente nei confronti di De Luca.
Le parole di Renzi
"A norma della legge Severino ho disposto la sospensione di Vincenzo De Luca da presidente della Regione Campania: così saranno contenti quelli del Fatto Quotidiano" ha dichiarato Renzi con tono ironico ribadendo la ferma volontà del governo di non volere spalleggiare quello che sarebbe un privilegio ad personam.
"La norma Severino - ha proseguito il premier - presenta visioni diverse, non sulla sospensione. Non c'è ineleggibilità ma c'è necessità di sospensione. La presidenza del consiglio ha seguito l'iter. Con la sospensione finisce il nostro lavoro". Il premier poi ha paventato anche l'ipotesi, che è ormai una quasi certezza, che De Luca presenterà un ricorso contro questo atto. Infatti solo l'intervento di un tribunale ordinario potrebbe rimescolare le carte consentendo a Vincenzo De Luca di evitare la decadenza dalla carica di governatore della Regione Campania. Adesso spetterà al Prefetto di Napoli l'ingrato, ma doveroso, compito di notificare a De Luca l'avvenuta sospensione dalla carica, che qualora arrivasse prima di lunedi mattina non metterebbe il governatore in condizione di nominare un vice per proseguire l'attività della giunta campana. Intanto è fondamentale attendere l'esito del ricorso in tribunale.