Continuano incessanti gli appelli e le richieste che i malati, assieme all'associazione Luca Coscioni, rivolgono alla politica affinché questa dia una risposta legislativa sul fine vita in Italia. Un tema tornato prepotentemente alla ribalta anche alla luce delle ultime disobbedienze civili che stanno vedendo impegnati i militanti "coscioniani" al fianco di chi sceglie l'eutanasia al di fuori dei nostri confini. Mediante un comunicato diramato ieri, 6 luglio, un gruppo di cittadini malati terminali, iscritti all'associazione Coscioni, è tornato a chiedere alle istituzioni di compiere il proprio dovere.

Se non altro nel fornire una risposta, anche negativa, a chi ha sottoscritto la proposta di legge d'iniziativa popolare Eutanasia Legale, sostenuta da quasi 70 mila cittadini a fronte delle 50 mila firme necessarie alla presentazione.

L'appello dei malati

Tra i malati che ieri hanno fatto pervenire l'ennesimo appello, figurano anche l'ex presidente della provincia di Cagliari, Valter Piludu e Max Fanelli, paziente attivo sul fronte Eutanasia Legale e recentemente visitato dal presidente della Camera, Laura Boldrini. Entrambi, come gli altri sottoscrittori dell'appello reiterato ieri, sono malati di Sla e si rivolgono in particolare alle commissioni Affari Sociali e Giustizia di entrambi i rami del Parlamento, oltre che a tutti i capigruppo.

L'appello non punta a ricevere compassione ma il riconoscimento di quello che in molti altri Paesi europei è considerato un diritto come altri: l'eutanasia come fine ritenuta dignitosa da chi, in assenza di alternative, ritiene di volersi congedare alla luce del sole da questo mondo e non, come invece accade in Italia, affidandosi alla cosiddetta eutanasia clandestina come unica via di fuga dalla sofferenza.

Eutanasia Legale contro eutanasia clandestina, quindi, un po'come fu anche per l'aborto che, non a caso, dopo la legalizzazione con la legge 194 è stato decisamente contenuto rispetto al proliferare delle "mammane".

Le richieste alla politica

I cittadini che hanno diramato l'appello, specificano, non chiedono altro se non l'apertura di un confronto pubblico sul tema (possibilmente laico) e la calendarizzazione di una proposta di legge, Eutanasia Legale, depositata alla Camera nel settembre del 2013.

Al momento nessuna risposta è giunta ai numerosi appelli già lanciati, neppure alla luce delle iniziative di disobbedienza condotte da Marco Cappato, Mina Welby e Gustavo Fraticelli, sopra richiamate. Da marzo, infatti, attraverso il sito soseutanasia.it è possibile aderire alla disobbedienza civile e chiedere di essere accompagnati in Svizzera per l'eutanasia. Una pratica che, urge sempre ricordarlo, resta illegale (quindi perseguibile a tutti gli effetti penalmente) anche nelle forme in cui agisce l'associazione Coscioni ed è proprio questo che rende una vera e propria disobbedienza civile l'azione in corso. D'altronde, non a caso, il motto dell'associazione è "dal corpo dei malati al cuore della politica" e un motivo ci sarà pure.