Nuova piena torrenziale sul sindaco di Firenze Dario Nardella, esponente del gotha renziano che si trova a dover rendere conto alla magistratura contabile di alcuni rilievi nei bilanci dell'ultima gestione di Palazzo Vecchio. Si tratta di deviazioni alle regole di bilancio fino all'ultimo consuntivo della stagione Renzi. E ora il neosindaco, che è stato messo su dopo la vittoriosa ondata renziana del maggio 2014,deve dare stato alla Corte dei Conti dei bilanci a firma Renzi.

Le incongruenze contestate

Il 22 maggio scorso la Corte dei Conti ha notificato tre rilievi sulla destinazione delle spese e la ricollocazione in bilancio di fondi vincolati e soldi non riscossi.

Alla prima spuntatura ci sono gli incassi dalle alienazioni e oneri di urbanizzazione fagocitati dal bilancio generale, mentre è lecita la destinazione ad altri investimenti ed erogazioni. E su questo punto Nardella può contare sulla ribattuta dell'Anci che ha fatto sponda al sindaco dei gigli. Ma restano i soldi vincolati e non spesi che dovevano risultare in cassa e invece, spiega la Corte, ci sono ma sono sottovalutati. Ancora: ci sono potenziali e ormai virtuali proventi che non possono essere più riscuotibili, come i pagamenti elusi delle multe dal 2003 al 2005, che pure sono stati computati tra le entrate.

La difesa del comune

Sull'ultimo illecito il Comune può appellarsi alla nuova clausola del 2013 in forza della quale l'ente si pone un orizzonte di 30 anni per recuperare i soldi esigibili.

Ed inoltre di questi crediti il 27% è copribile con fideiussioni e accantonamenti. A proposito dei fondi vincolati, il sindaco spiega che sono stati rendicontati prima che si recepisse l'intero gettito dell'IMU. Più difficile la difesa sul rilievo sulle entrate vincolate; su questo punto la Corte potrebbe punire 'l'inottemperanza' alle regole di amministrazione trasparente.

Il Comune ha di fronte 60 giorni di tempo per giustificare le varie incongruenze, ma l'istituzione è disponibile a tenere conto degli 'intenti e dei provvedimenti per evitare il ripetersi delle irregolarità rilevate'.