Non molto tempo fa, commentando i progressi del lavoro portato avanti dall’Intergruppo per la cannabis legale, abbiamo tracciato un parallelo fra l’Italia che verrà e Amsterdam, ‘mecca’ europea dei cultori di tale sostanza. A pensarci bene, il nostro paese non solo potrebbe guardare negli occhi l’Olanda sul piano delle libertà individuali (almeno in materia di droghe leggere, già un primo passo nell’Italia conservatrice) ma potrebbe perfino superarlo.
Quanta cannabis si potrà acquistare e detenere
Laddove la norma recentemente calendarizzata alla Camera dovesse essere approvata, ciò avrà luogo entro la fine di dicembre.
Ma cosa troverebbero sotto l’albero di Natale i milioni di consumatori di cannabis, oltre alla certezza di non essere più perseguiti a seguito di una condotta considerata come un reato, pur senza vittime? La norma è riassumibile ricorrendo più volte al numero cinque e ai suoi multipli: sono cinque i grammi di cannabis che potranno essere acquistati o detenuti fuori casa, soglia che sale a 15 se la sostanza è posseduta fra le mura domestiche. Gli acquisti potranno avvenire unicamente in locali ad hoc e potranno essere effettuati solo da maggiorenni. Il consumo sarà legale in casa e in ambienti privati mentre non potrà essere consumata in pubblico, parchi o all’aperto, a differenza di quanto capita ad esempio in Repubblica Ceca (ma non in Olanda) un altro paese che da qualche anno tollera il consumo di marijuana.
La cannabis, come avviene con l’alcool, non potrà essere assunta in procinto di mettersi alla guida o, peggio, al volante. Fin qui le similitudini con la prassi garantita dalla legge vigente in Olanda, paese che tecnicamente non ha mai legalizzato ma si limita a tollerare e non perseguire il fenomeno, ponendo forti limitazioni a coltivazione e trasporto.
Coltivazione di cannabis consentita non solo per i malati
Qui finiscono le similitiduni col modello olandese e iniziano quelle con altri sistemi come quello in vigore in Colorado e in molti stati americani (ultimo l’Oregon) che hanno scelto di porre fine alla guerra contro le droghe, almeno quelle leggere. In Italia, infatti, potrebbe essere garantita la libertà di coltivazione di cannabis per uso personale, sia che si tratti di scopo terapeutico che ricreativo.
La proposta di legge prevede, infatti, la possibilità di coltivare cinque piantine previa semplice comunicazione al Monopolio di Stato. Cifra che sale a 250 se a coltivare le piante, sono associazioni come i Cannabis Social Club ma il numero è congruo dal momento che i membri di tali aggregazioni (generalmente malati per scopi terapeutici) possono raggiungere quota 50 ma non oltre. I malati avranno inoltre un accesso più agevole ai farmaci cannabinoidi. Infine, può sembrare scontato ma va comunque ricordato, i raccolti possono essere detenuti e consumati ma resterà tassativamente vietata la vendita al di fuori dei canali legali soggetti a Monopolio (che devolveranno il 5% al fondo per la prevenzione antidroga) e gli stessi club devono essere senza scopo di lucro.
In caso di vendita si incapperebbe nello spaccio, un reato che evidentemente non scomparirà se proseguiranno giri illegali di una sostanza che potrebbe presto diventare legale e tassata. Con risvolti inevitabilmente positivi anche per l’economia e, perché no, per il turismo: magari la nuova Italia tollerante può giocare qualche carta in più per sottrarre quote di mercato ad Amsterdam e alla sempre pioniera Olanda, dove la cannabis è ‘libera’ dal 1975.