Alle prime elezioni in Myanmar dopo 25 anni di dittatura militare, la dissidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi avrebbe ottenuto la maggioranza dei seggi e starebbe per diventare il nuovo primo ministro del Paese asiatico. Il governo attuale ha già annunciato la sconfitta nonostante i risultati siano ancora parziali.
I primi risultati ufficiali
Suu Kyi è molto prudente, anche se la commissione elettorale ha già annunciato alcuni risultati della tornata elettorale che si è tenuta ieri in Birmania. Infatti, all'opposizione guidata dal premio Nobel sono stati già assegnati 12 seggi della città di Rangoon e molti attivisti della Lega per la Democrazia hanno dichiarato di aver raggiunto percentuali che superano il 70% in roccaforti come Mandalay e Bago.
La percentuale minima per ottenere i seggi in parlamento si attesta intorno al 67% perché quasi il 25% è riservato agli organismi militari. Le prime voci non ancora ufficiali, parlano addirittura di molte città in cuiil partito della dissidente avrebbe raggiunto l'80%, per scendere solo in alcune cittadine rurali, Mon e Kayin su tutte, dove la percentuale è stata intorno al 60%.
Le parole dell'ormai ex presidente
Dopo iprimi risultati è arrivato il commento dell'attuale presidente birmano, Thein Sein, che ha ammesso la sconfitta e ha dichiarato di essere molto amareggiato perché non si aspettava proprio questi risultati così schiaccianti, soprattutto in regionicome Hyntada che alla viglia delle elezioni veniva indicata come vera e propria roccaforte dell'Usdp, il partito attualmente al governo.
Suu Kyi al momento predica calma perchè i risultati non sono ancora ufficiali, ma dalle sue parole traspare molto ottimismo soprattutto per i risultati di alcune regioni. Adesso non è chiaro se la Lega per la Democrazia riuscirà a formare il primo governo eletto dal popolo del Paese, anche se la legge elettorale lo rende molto probabile con una vittoria schiacciante. Altrimenti saranno necessarie delle alleanze da trovare in parlamento.