Quest'oggi, venerdì 6 novembre 2015, prenderemo in esame l'ultimo sondaggio politico elettorale a cura di Datamedia Ricerche per conto del quotidiano 'Il Tempo': si tratta di un'indagine a campionamento casuale stratificato in base alla popolazione maggiorenne residente nel nostro Paese con un margine di errore pari al 3,1 per cento.
Le tendenze delle ultime settimane vengono confermate anche da quest'ultima indagine politica: Pd e Lega Nord in flessione, sale il Movimento Cinque Stelle mentre resta stabile Forza Italia.
PD e Lega Nord in calo, sale il M5S, stabile Forza Italia
Rispetto all'ultima rilevazione, il Partito Democratico scende dello 0,4 per cento (dal 32,9 al 32,5 per cento) mentre il Movimento Cinque Stelle guadagna lo 0,3, arrivando sino al 26,8 per cento: dunque, il gap tra i due partiti politici si starebbe lentamente assottigliando, almeno secondo questi rilevamenti.
Un sostanziale calo nelle preferenze anche per Matteo Salvini e la sua Lega Nord che fa segnare un meno 0,3 per cento che riporta il partito della Padania sino al 13,1 per cento.
Non si muove, invece, dallo 10,8 per cento Forza Italia che, evidentemente, non riesce a recuperare il terreno perduto. Leggerissimo rialzo per Alleanza Nazionale/Fratelli d'Italia che raggiunge il 4,3 per cento, seguita a ruota da Sinistra Ecologia e Libertà che arriva sino al 3,2 % (con un più 0,1 per cento).
Resta immobile, invece, Area Popolare (NCD/UDC) che si ferma al 2,6 per cento.
Notizie ultimi sondaggi elettorali: cresce l'astensionismo, stabile fiducia in Matteo Renzi
Ancora una volta è importante riflettere sul costante aumento dell'astensionismo: ancora un+ 0,2 per cento che fa lievitare la percentuale degli italiani sfiduciati dalla politica sino al 34,8 per cento, un dato eloquente.
Nonostante il calo di consensi del Partito Democratico, non accenna, invece, a diminuire la fiducia del popolo italiano nei confronti del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che gode ancora del favore del 30 per cento degli elettori del nostro Paese. Evidentemente la situazione politica non induce a pensare ad un rinnovamento, almeno per il momento, per quanto riguarda il ruolo di premier.