L’abolizione della pena di morte ha un’importanza storica. Lo afferma il presidente della Repubblica Mattarella, che ha ricevuto oggi al Quirinale i partecipanti alla IX Conferenza Internazionale dei ministri della Giustizia, dedicata all'abolizione della pena capitale, che da anno vede l'Italia battersi in prima fila.Alla conferenza - organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio di Trastevere- hanno preso parte il guardasigilli Andrea Orlando, il presidente della commissione Affari Sociali Mario Marazziti e ventisette ministri di giustizia provenienti da diverse parti del mondo.
La relazione di Marazziti
Marazziti nella sua relazione ha delineato un quadro dell'attuale stato della lotta alla pena di morte. Nel 1975 ai tempi della conferenza di Helsinki i paesi che avevano abolito la pena di morte erano appena 16. Con il crollo del muro, il numero è salito a 35. Nel 2014 la moratoria sulla pena di morte ha ricevuto 117 voti a favore e 33 contrari. Con una crescita di sei voti in più rispetto la risoluzione dell’anno prima. Oggi i Paesi che hanno abolito la pena di morte per tutti i reati o i crimini comuni sono 105 e altri 43 non la usano da molti anni. Le esecuzioni sono avvenute negli ultimi due anni in 22 paesi del mondo. Nel 2015, negli Stati Uniti le esecuzioni sono state 28, la cifra più bassa degli ultimi vent'anni.
Contrariamente in Paesi come Egitto e Arabia Saudita le esecuzioni non diminuiscono, anzi crescono. Dal 96 ad oggi in Iran almeno 73 minori, ragazzi e adolescenti sono stati uccisi. Le esecuzioni sono riprese in Giordania, Pakistan, Indonesia come “risposta” al terrorismo. Nel 2014 i morti a causa di atti terroristicisonopiù di 32.700 in 67 paesi, con una particolare concentrazione in Iraq, Nigeria, Afghanistan, Pakistan, Siria e India.
La posizione del Ministro Orlando
Anche il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha sottolineato l’importanza di combattere il terrorismo attraverso politiche che mirino a promuovere l’intelligence e l’educazione. Il Ministro, ha, inoltre, spiegato che la pena di morte nei paesi in cui è ancora vigente non crea alcuna deterrenza, m modo per diminuire i crimini è creare un sistema giudiziario che garantisca la certezza della pena.
Il ruolo della Ue
Il rappresentante per la Commissione Europea, Ville nel suo intervento, ha ribadito il ruolo fondamentale che storicamente l'Unione Europeaha ricoperto nella lotta contro la pena di morte e l'importanza che attribuisce a questa battaglia stanziando 6,8 milioni di euro. La Ue continua a battersi, contro la pena di morte anche a livello internazionale, sopratutto in sede di Nazioni Unite, raggiungendo anche importanti successi, come l’approvazione della Moratoria UNGA 69 in Assemblea.
Importanti anche le testimonianze dei Ministri della Giustizia africaniin particolare,quella del Ministro dello Zimbabwe che durante la Conferenza ha annunciato il suo personale impegno per l’abolizione della pena di morte nel suo Paese.