FedeleConfalonieri parla raramente, ma, quando prende la parola non è mai banale. L'ultima sua dichiarazione sulla situazione politica italiana rischia, però, di causare un vero e proprio terremoto nel già scombussolato centrodestra e in Forza Italia in particolar modo. Il numero uno di Mediaset ha, infatti, invitato Berlusconi a sostenere il governo Renzi. In pratica, una sorta di patto del Nazareno bis. Lo scopo sarebbe quello di ampliare la coalizione per sostenere i problemi in cui l'Italia naviga attualmente. Lo stesso Confalonieri ammette che Berlusconi non appoggia la sua idea, ma, il fatto stesso di averla proposta, rischia di minare le fondamenta non certo solide del centrodestra.

Lavorare Insieme

Confalonieri si auspica un'alleanza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, perché, a suo giudizio, per uscire dalla paralisi in cui l'Italia si è cacciata, occorre la collaborazione dei due partiti storici italiani.Inutile dire che le dichiarazioni di Confalonieri hanno spaccato in due il centrodestra. Se Ncd per bocca di Sacconi e Cicchitto plaude all'idea, con alcune precisazioni (ovvero che sia Renzi a porgere per primo la mano e che si allontani Salvini dalla coalizione), i "falchi" Brunetta, Santanchè e Toti bocciano sonoramente l'idea, affermando che non vi sarà alcun aiuto all'esecutivo.

Centrodesta spaccato

Le parole di Confalonieri evidenziano come, all'interno del centrodestra ormai vi siano due correnti di pensiero ben distinte e difficili da conciliare.

La realtà dei fatti è che, con Berlusconi fuori causa per i noti problemi di salute, non vi è una figura che abbia carisma e personalità per prendere in mano le redini del partito e pianificare la strategia da seguire. Questo significa, che, a meno che Berlusconi non torni velocemente in campo, le alleanze dell'attuale Centrodestra, rischiano di sfasciarsi in breve tempo, portando al totale sgretolamento.

A quel punto, chi rischia di più sarà proprio Forza Italia, perché qualcuno confluirà verso Salvini e la Meloni. Il partito politico creato da Berlusconi nel 1994, ventidue ani dopo rischia di essere ridotto in cenere.