Da una parte alcuni parlamentari, i radicali, alcune associazioni migliaia di detenuti che sperano che possano fare passi avanti i diversi disegni di legge per la concessione di amnistia e indulto presentati in Parlamento. Dall'altra parte il Governo Renzi che - ritenendosi soddisfatto dei risultati raggiunti in termini di riduzione della popolazione carceraria con le misure ordinarie come il decreto svuotacarceri, la legge sulle pene alternative, il decreto sulla depenalizzazione dei reati lievi e la riforma della custodia cautelare - esclude il parere favorevole, seppur facoltativo e non vincolante, sui ddl per l'indulto e l'amnistia auspicati anche da Papa Francesco in occasione del Giubileo straordinario della misericordia.
Sovraffollamento carceri, nuovo intervento del guardasigilli Andrea Orlando
"Siamo vicini all'assestamento", ha detto il ministro della Giustizia parlando oggi del sovraffollamento carceri in aula al Senato della Repubblica. "I detenuti - ha aggiunto Andrea Orlando (Pd) rispondendo al question time a Palazzo Madama - sono tornati a scendere dopo un aumento che negli ultimi sei mesi - ha sottolineato il guardasigilli - era tornato a caratterizzare il loro numero". Orlando, spulciando i numeri, ha spiegato che quando si è insediato il Governo Renzi l'affollamento negli istituti penitenziari era ben più considerevole.
Adesso, secondo i dati illustrati oggi dal guardasigilli, le persone detenute sono 54.070 a fronte di una capienza regolamentare prevista di 49.701 posti detentivi.
Nessuna inversione di tendenza su amnistia e indulto da parte del Governo Renzi
Per ridurre ulteriormente la popolazione carceraria e superare "l'esame" della Corte europea dei diritti dell'uomo che ancora tiene l'Italia "sotto sorveglianza" non servono misure eccezionali come amnistia e indulto secondo il ministro della Giustizia, bensì il potenziamento delle pene alternative alla detenzione carceraria con la possibilità di poter essere affidati ai servizi sociali e nuovi accordi per il rimpatrio dei detenuti stranieri nei loro paesi di origine.
Inoltre, Orlando ha anche spiegato che l'esecutivo sta lavorando con le Regioni per i protocolli per l'esecuzione penale dei tossicodipendenti che prevedono l'esecuzione delle pene alternative in apposite comunità. Così "il sistema si dovrebbe assestare - ha concluso l'esponente del governo oggi al question time al Senato - intorno ai 53/54mila detenuti".