Nel corso di quest’ultima settimana del mese, abbiamo avuto modo di consultare diversi sondaggi elettorali. Stavolta daremo uno sguardo alle intenzioni di votorilevate da EMG e Demopolis, con entrambi gli istituti che indicano il possibile scenario al secondo turno delle elezioni politiche. Un dato che accomuna è la crescita del Movimento 5 Stelle, mentre cala il centrodestra. Il Partito Democratico si trova alle spalle dei pentastellati nella rilevazione di EMG, ed appena avanti, con gap ridottissimo, in quella di Demopolis. Senza dilungarci troppo, andiamo ad analizzare i dati precisi riguardanti i vari schieramenti politici in Italia, con la situazione che si profilerebbe al ballottaggio.
EMG: allungo del M5S, scende Forza Italia
L’istituto registra una crescita per il M5S (+0,3%), che vede i grillini salire al 31,6%. In positivo anche il Pd (+0,2%), ma il gap si allarga leggermente, visto che il partito di Governo si attesta al 31%. In netto calo sia Lega Nord (-0,4%) che Forza Italia (-0,5%), rispettivamente quotati al 12,6% e al 12%. Va meglio ai "piccoli", con il balzo in avanti maggiore compiuto dalNuovo Centrodestra con UDC (+0,3%), che sale al 3,2%. In questo modo c’è l’aggancio a Sinistra Italiana, che incrementa il proprio valore dello 0,2% rispetto alla settimana precedente.
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Infine troviamo Fratelli d’Italia con AN al 3,9%, con una crescita dello 0,2%.
Chiudono gli altri al 2,5% con una flessione dello 0,3%. Il secondo turno elettorale vedrebbe vincere il partito di Luigi Di Maio contro PD e CDX: nel primo caso 54% a 46%, e nel secondo caso 57,1% a 42,9%. La terza sfida proposta, invece, risulta vinta dal partito di Matteo Renzi: 53,1% a 46,9% contro il listone.
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Demopolis: cavalcata trionfale del M5S
Un po’ differenti sono gli ultimi sondaggi politici dell’altro istituto, che rispetto al mese scorso evidenzia un’ulteriore avanzata da parte del Movimento 5 Stelle.
Quest’ultimo, infatti, riduce il gap con il Partito Democratico (30,5%), recuperando due punti percentuali e salendo al 30%. E pensare che un anno fa c’erano circa una decina di lunghezze di distanza tra i due partiti. Se si andasse a votare oggi, raccoglierebbero pochi gradimenti Matteo Salvini (12,6%) e Silvio Berlusconi (11%), mentre alle loro spalle lo scenario è ancora più triste. Si attesta al 4,4% FdI-AN, mentre SI conquista il 4,3%; chiude NCD-UdC con il 3,5%. Le altre liste sono sotto il 2%. L’eventuale sfida al secondo turno tra i primi due della classe, vedrebbe i pentastellati davanti con il 53%.