Accantonato in tutta fretta e con molte riserve il vertice di venerdì a Bratislava, in Germania si torna a parlare di elezioni. A due settimane dai sorprendenti risultati emersi dalle urne in Meclemburgo-Pomerania che hanno visto l’eclatante sorpasso dell’Afd ai danni della CDU, l’attenzione si sposta ora sulla capitale tedesca e, sebbene il contesto berlinese sia estremamente diverso da quello in cui si è registrato il sorpasso, sembra che le sorprese non mancheranno.

Èprobabile che la tornata elettorale di questa domenica di metà settembre non si riveli una passeggiata per i partiti della coalizione nero-rossa che governa il land berlinese.

La Spd, che dal 2001 è il partito più votato nella capitale, potrebbe non riuscire a sfondare la quota di un deludente 23%, più di cinque punti percentuali in meno rispetto alle passate elezioni. La stessa sorte potrebbe toccare alla Cdu della cancelliera Angela merkel, attestata intorno al 18%, rispetto al 23,3% della scorsa tornata.

Non sembrano navigare in acque migliori i Verdi che, sempre secondo i sondaggi, perderebbero due punti rispetto al 2011 e si fermerebbero al 15%; mentre in ascesa sembrano essere la sinistra, Die Linke, che accrescerebbe i propri consensi di tre punti, portandosi al 14,5%, e i liberali dell’Fdp, che entrerebbero in parlamento con il 6,5%.

La vera sorpresa, tuttavia, rimane il partito euroscettico di destra dell’Afd, Alternative für Deutschland, che sembra possa arrivare alla soglia del 14% dei consensi, ottenendo così un ennesimo risultato eclatante.Si prospetta dunque di una difficile giornata per i partiti tradizionali.

Probabilmente una sconfitta annunciata di cui non resta che conoscere le proporzioni.

Le conseguenze più immediate sono quelle che riguarderanno la coalizione che guiderà il Land. Dato l’estremo frazionamento del sistema politico che potrebbe scaturire da queste elezioni, è molto probabile che il governo non potrà più reggersi sull’accordo tra i due maggiori partiti, Spd e Cdu, come è stato nella precedente legislatura.

La nuova coalizione di governo dovrà allargarsi ad altri partiti, che siano essi i Verdi, la sinistra oppure i liberali. Di certo non l’Afd, verso il quale i principali partiti hanno sottoscritto un manifesto di opposizione.

Gli effetti di più ampio respiro, nazionale ed europeo, potrebbero riguardare soprattutto l’acuirsi della crisi all’interno della Cdu, in cui il malcontento per le politiche della cancelliera, in particolare sul tema della crisi dei migranti, prende sempre più piede.

Inoltre l’allargamento dei consensi del partito euroscettico potrebbe portare ad un effetto domino e ripercuotersi sui prossimi test elettorali, stabilizzando definitivamente la figura dell’Afd nel sistema politico tedesco.