Non si placano le polemiche in seguito al clamoroso intervento delle forze dell'ordine avvenuto il 23 agosto scorso in una delle più amate mete naturiste d'Italia, la spiaggia di Campomarino in provincia di Taranto, più esattamente in località Commenda. Come tante spiagge dove si pratica il naturismo in Italia quella di Campomarino è tollerata da più di vent'anni ma non espressamente autorizzata. Questo sottile margine di vuoto regolamentare induce talvolta qualcuno a provare l'azione di contrastare i naturisti com'è è avvenuto a Campomarino dove il giornalista Mimmo Carrieri, che si definisce anche ambientalista ed ecologista, ha raccolto alcune lamentele di bagnanti e sollecitato le forze dell'ordine ad intervenire presentando un esposto.

Sanzioni per i nudisti

Così numerose persone in vacanza e provenienti da tutta Italia si sono visti sanzionare per il fatto di trovarsi in spiaggia senza costume a prendere il sole e a fare il bagno. Da specificare che il tratto di spiaggia in questione risulta molto isolato dal resto del litorale e sostanzialmente occorre andarci apposta per accorgersi della presenza dei naturisti. Sull'incresciosa vicenda è intervenuta sia l'Associazione Nazionale Naturisti col presidente Francesco De Gennaro sia la politica nazionale con l'onorevole Luigi Lacquaniti del PD. Quest'ultimo ha presentato un'interrogazione parlamentare con risposta urgente del ministro della giustizia Andrea Orlando al fine di difendere il naturismo da sanzioni indebite che farebbero ritornare l'Italia agli anni 70.

La protesta in Parlamento

"Ho chiesto al ministro - spiega Lacquaniti - quali iniziative intenda intraprendere affinché non si ritorni a sanzionare pratiche oggi riconosciute come lecite, anche per il considerevole indotto economico turistico in grado di apportare al Paese". "E' del 2000 - aggiunge Lacquaniti - la sentenza della Corte di Cassazione n.3557 che afferma che il Naturismo non è da considerarsi indecente se praticato in luoghi adatti e tollerati da tempo come consuetudine.

Così recita il testo della sentenza: “E’ evidente che non può considerarsi indecente, ad esempio, la nudità integrale di un naturista in una spiaggia riservata ai nudisti o da essi solitamente frequentata”. Lacquaniti giudica inaccettabile che il naturismo, praticato e accettato in Europa da milioni di persone, diventi in Italia un motivo di intolleranza verso migliaia di turisti anche nelle spiagge dove ormai è tollerato da molti anni.

Si calcola che sarebbe di oltre due milioni di persone, infatti, l'indotto turistico che si potrebbe aggiungere in Italia se vi fossero più spiagge autorizzate o serenamente tollerate.

Anche De Gennaro dell'Associazione Nazionale Naturisti giudica esecrabile quanto avvenuto a Campomarino e valuta come soprendente che la Puglia col suo spirito ambientalista non accolga e non tuteli la filosofia naturista arrivando addirittura a condannare la nudità come riprovevole e oscena nei confronti di famiglie, bambini e bagnanti.

"Nel resto d'Europa - spiega l'associazione - il naturismo è insegnato nelle scuole fin da bambini come un principio di uguaglianza e rispetto della natura".

De Gennaro ha chiesto un incontro con le istituzioni locali affinchè si discuta di poter autorizzare espressamente quel tratto di spiaggia al naturismo in modo da tutelare i naturisti dal ripetersi di simili e incresciosi attacchi sia per preservare la spiaggia da eventuali secondi fini di qualcuno che possa avere interesse in una privatizzazione del litorale.

"Dietro a falsi moralismi e falso senso del pudore spesso si nascondono fini di questo tipo ma spero non sia questo il caso", conclude De Gennaro.

Nel frattempo l'Associazione ha messo a disposizione il proprio team legale a tutti i bagnanti indebitamente sanzionati il 23 agosto in spiaggia.