La Scuola pubblica va come va, ma i soldi per le scuole private non vengono fatti mancare. E non sono pochi. Poco conta che la Costituzione espressamente riconosce la legittimità delle scuole private, ma 'senza oneri per lo Stato' (art. 33). E forse, prima di riformare la Costituzione, bisognerebbe ricordarsi di rispettare e attuare quella vigente. L'ultima novità riguarda l'inserimento nel disegno di legge di stabilità per l'anno 2017 di uno stanziamento da 100 milioni di euro per le scuole paritarie, destinati agli istituti non statali che ospitino studenti con disabilità e alle scuole materne.
Per quanto riguarda il primo tipo di erogazione, il finanziamento a favore delle singole scuole dovrebbe essere rappresentato da una quota per ogni studente disabile ospitato, mentre per le scuole materne l'erogazione dei fondi dovrebbe essere a pioggia.
Le opposizioni insorgono, parlano dell'ennesimo regalo alle scuole private. Ed in effetti non è la prima volta che si assiste all'erogazione di cospicui finanziamenti pubblici a favore degli istituti scolastici privati. Da quando sono stati introdotti i primi sussidi, durante il primo Governo Prodi, la somma che lo Stato destina a favore delle scuole paritarie è andata sempre crescendo, fino a raggiungere circa 500 milioni di euro nel 2016, dopo che lo scorso anno il Governo decise un aumento di ulteriori 25 milioni.
E proprio l'Esecutivo di Renzi sembra mostrare una particolare attenzione per le esigenze delle scuole private. Già a maggio il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini aveva firmato uno stanziamento da 12 milioni di euro per le scuole paritarie che ospitassero studenti disabili.
Le opposizioni: 'Problemi della scuola pubblica messi in secondo piano'
Tra le opposizioni, sia quelle presenti in parlamento, sia quelle della società civile, viene ricordata la situazione disastrosa in cui versa la scuola pubblica, dove innanzitutto mancano gli insegnanti di sostegno a favore degli studenti disabili. In questo campo di interventi il Governo si sarebbe dimenticato della scuola pubblica per dare quasi tutto alle private.
'Nelle statali mancano 30mila docenti di sostegno: con 100 milioni quanti avremmo potuto assumerne?', osserva Silvia Chimienti del M5S. Più che il provvedimento in sé viene contestata una sorta di discriminazione tra pubblico e privato, sbilanciata a favore del secondo, proprio nel campo del sostegno ai disabili.
Ma i problemi della scuola pubblica sono tanti: l'annoso problema dell'edilizia scolastica, le modeste risorse destinate a laboratori e attrezzature, la mancanza addirittura della carta igienica, il problema del “balletto” dei docenti. Oltre al problema degli insegnanti di sostegno, c'è anche quello legato alla presenza di troppi docenti non di ruolo. Ci sono studenti che lamentano di aver cambiato fino a 6-7 professori nell'arco di un anno, anche in materie chiave per il percorso formativo intrapreso.
È quanto denunciato dagli studenti del Liceo Amoretti di Imperia. Il rischio è quello di arrivare all'esame di maturità con una preparazione inadeguata.
Il Governo si difende
Il Governo difende le proprie scelte, sostenendo che non sono previsti tagli alla scuola pubblica e che grazie a questo stanziamento le famiglie avranno libertà di scelta educativa. Certo, sempre che ci si possa permettere l'istruzione privata. 'Un insegnante di sostegno - fa sapere il Ministero - costa circa 36mila euro all’anno. Fino a ieri lo Stato dava zero e ricadeva tutto sugli istituti e quindi sulle famiglie. Adesso c’è un contributo di mille euro ad alunno, dall’anno prossimo aumenterà'.