Continua il braccio di ferro della Russia, che ha posto il veto alla proposta per una risoluzione della crisi siriana, presentata all'Onu dalla Francia e condivisa da 40 paesi, tra cui l'Italia.

In essa si chiedeva l'immediato cessate il fuoco, nonchè lo stop ai raid aerei sulla martoriata Aleppo. Rigida e intransigente la posizione di Mosca che, come già in passato, col suo veto ha impedito una soluzione di questa crisi, che sta falcidiando una popolazione inerme.

Le proposte

Considerato 'ostile e inaccettabile', il testo presentato dalla Francia era finalizzato anche a favorire l'invio di aiuti umanitari nelle aree assediate della città di Aleppo, ridotta ormai a un cumulo di macerie, grazie a una tregua, che avrebbe dovuto avere la supervisione delle Nazioni Unite.

Il documento ha ottenuto 11 voti a favore, 2 contrari (Russia e Venezuela) e 2 astensioni (Cina e Angola).

Simile quello presentato dalla Russia, fatta eccezione per lo stop agli attacchi aerei su Aleppo, che ha ottenuto solo 4 voti a favore ( Russia, Cina, Egitto e Venezuela).

Niente di fatto, quindi, per una soluzione immediata e condivisa di un conflitto che sta coinvolgendo emotivamente il mondo intero e che rischia di sterminare un'intera popolazione.

Aleppo è in pericolo

"Se non facciamo qualcosa - ha dichiarato il ministro degli esteri francese, Jean Marc Ayrault - Aleppo sarà in rovina e rimarrà nella storia come la città dove gli abitanti sono stati abbandonati ai loro carnefici". Anche la reazione degli altri ministri presenti è stata immediata e unanime.

Ci si interroga su quale possa essere il futuro di questa nazione, flagellata da anni di guerra.

Numerose le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti delle nazioni favorevoli alla proposta francese, ma un unico filo conduttore: amarezza e costernazione.

Ma le parole, si sa, lasciano il tempo che trovano. Possono essere amare ed evocare immagini terribili di guerra, di morte, i bombardamenti però continuano, come pioggia di fuoco, che annienta, distrugge vite umane.

Dalla fine della tregua ben 497 civili sono morti ad Aleppo, tra questi 90 bambini e 40 donne; questi i dati forniti dall'Osservatorio siriano per i diritti umani.Il bilancio lo farà poi la storia.