Non sono stati tutti a senso unico i commenti del mondo politico in seguito all’uccisione di Anis Amri, nello scontro a fuoco con i due agenti della polizia Cristian Movio e Luca Scatà. Nel coro di elogi per i servitori dello Stato, le voci di Beppe Grillo e Matteo Salvini si sono distinte per una forte critica alla gestione dei flussi migratori che arrivano in Italia. Dopo la campagna vittoriosa per il No al referendum costituzionale che ha portato alle dimissioni di Matteo Renzi e la richiesta comune di elezioni politiche al più presto possibile, troviamo un’altra materia in cui i programmi di Lega e Movimento 5 Stelle, così lontani per certi aspetti, ma così simili nell’attenzione al dare ascolto della pancia del Paese, si trovano a combaciare.
La politica sui migranti del M5S
Beppe Grillo ha denunciato in un lungo post sul suo blog, in cui ha ricostruito la storia dell’autore della strage di Berlino, come “la situazione migratoria in Italia sia ormai sia fuori controllo”. La mancanza di controlli alle frontiere per il leader del Movimento 5 Stelle avrebbe reso l’Europa un colabrodo. Per Grillo è arrivato il momento di adottare delle misure per proteggere i cittadini: un'impostazione che coincide in gran parte con quella di Salvini e che rappresenta un cambio di rotta per il M5S, anticipato nei giorni scorsi da alcune dichiarazioni di Alessandro Di Battista. Quattro i punti da realizzare: rimpatrio immediato per tutti gli irregolari; revisione degli accordi di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini, con possibilità di sospensione non appena si verifica un attentato; creazione di una banca dati europea condivisa dei sospetti terroristi e, infine, revisione del regolamento di Dublino sulla richiesta del diritto d’asilo, che oggi deve essere effettuata nel Paese Ue in cui si arriva e non in quello che si vuole raggiungere.
Lo stop di Salvini
Il commento di Matteo Salvini sull’episodio di Sesto San Giovanni è stato l’occasione per chiedere “lo stop all'ingresso di qualsiasi tipo di immigrazione, fatti salvi donne e bambini che scappano dalle guerre”. Per il leader della Lega Nord "in Italia non deve più entrare uno spillo, dal 2017 – dopo le elezioni che spera siano il più presto possibile – bisogna tirar su la cerniera".
Come si vede le due posizioni simili sui migranti sono l’ennesimo caso di avvicinamento tra M5S e Lega, con Salvini che sembra sempre più distante dallo storico alleato Silvio Berlusconi. Alcuni opinionisti hanno già paventato l’ipotesi di future alleanze politiche tra i movimenti: fantascienza oppure una possibilità concreta qualora una delle due forze avesse bisogno di una stampella per governare?