In vista del prossimo congresso, il segretario del Prc decide di lasciare il vertice del partito e dopo 9 anni Paolo ferrero propone di cambiare leader. A marzo, dunque, si prevede un cambio alla guida del Partito della Rifondazione Comunista, che però non snaturi la linea seguita negli ultimi anni e dunque di un partito comunista che non sia nostalgico e che voglia costruire una sinistra anticapitalista. No, quindi, ad accordi con il Partito Democratico, tranne nelle piccole realtà meno strutturate, e si alla costruzione di un contenitore elettorale in cui ogni componente valga un voto.

Ed è questa proposta alla base dei dissidi con Sinistra Italiana, che invece vorrebbe lo scioglimento dei partiti di sinistra per confluire in quello che si appresta a divenire l’alternativa al PD. Basta rancori, serve sinistra progressista Paolo Ferrero, segretario eletto per tre volte alla guida del partito ed ex Ministro per la solidarietà sociale del governo Prodi, si dice soddisfatto per aver perseguito la medesima linea negli anni. Un modus che va discapito dei vari Bertinotti e Vendola che oggi si sono dovuti ricredere rispetto al Congresso di Chianciano del 2008 che sancì l’elezione di Ferrero e di fatto l’abbandono degli altri.

La costruzione del terzo polo

Ferrero si dichiara in controtendenza proprio perché ribadisce l’importanza di rimanere all’interno del partito anche se non sarà più il segretario nazionale e di voler costruire il terzo polo italiano.

Infatti, nonostante la sua ammissione di voto per Chiara Appendino a Torino, Ferrero reputa che il movimento 5 stelle, vero terzo polo in questo momento, rappresenti soltanto un parcheggio per i voti della sinistra.Sul futuro della sinistra in Italia non si potrà prescindere da uomini come De Magistris che incarnano appieno le idee di molti, ma che secondo l’attuale segretario del Prc, sbaglia ad autoproclamarsi.

Il 28 gennaio nascono i comitati per il nuovo centrosinistra di Massimo D'AlemaUn futuro ancora incerto, che si delineerà probabilmente dopo la sfida tra Fratoianni e Scotto per la segreteria di Sinistra Italiana e che comunque non vedrà lo scioglimento del Prc all'interno del nuovo partito.