In occasione dell'assemblea nazionale dei Comitati per il No al referendum costituzionale, svoltasi a Roma questo sabato 21 gennaio, Blasting News ha intervistato in esclusiva Tomaso Montanari, noto storico dell'arte, docente universitario, editorialista e blogger italiano, oltre che vice presidente dell'associazione Libertà e Giustizia. Ecco che cosa ci ha detto.

'C'è grande bisogno di rappresentanza, serve una legge proporzionale'

Montanari, la politica italiana è caratterizzata da una lunga fase di crisi della rappresentanza ma anche da una voglia di partecipazione, come dimostra l'alta affluenza all'ultimo referendum costituzionale.

Cosa ne pensa?

"Io credo che il No al referendum sia stato un grande Sì da parte del popolo all'attuazione della Costituzione a partire dalla rappresentanza. E su questo è bene che riflettano i Comitati, i quale è bene che non si trasformino in partiti ma è altrettanto positivo che rimangano attivi come luogo politico, come coordinamento e come rete. Anche per vigilare che la legge elettorale sia in conformità con lo spirito della Costituzione, il che secondo il mio punto di vista vuol dire una legge dagli esiti sostanzialmente proporzionali, con le correzioni che si riterranno opportune. Ma comunque c'è un grande bisogno di rappresentanza"

Intanto comunque i vari partiti, soprattutto a sinistra, sono attraversati da evoluzioni e novità. Vede la possibilità di un soggetto che alle prossime elezioni si opponga da sinistra all'establishment?

"La possibilità c'è.

In questo mondo può succedere di tutto e per certi versi è auspicabile che succeda, chiaramente non lo si può decidere a tavolino. Quello che non può succedere è che i comitati decidano dall'alto di fare un partito".

Crede che figure intellettuali come la sua ed altre, possano essere utili come "lievito" di questo processo?

"Sì, dipende cosa si vuol fare.

E' chiaro che siamo tutti al servizio di questa idea, ciascuno con il suo stile e con il suo compito. Bobbio diceva che il compito dell'intellettuale è non lasciare a chi ha il monopolio del potere e della forza anche il monopolio della verità: questo è quello che dobbiamo fare innanzitutto."

'Si ai referendum sul lavoro. Spero che il PD inverta la rotta, ma comunque serve una sinistra radicale di massa'

Si avvicinano i referendum sul lavoro promossi dalla CGIL, crede che quel passaggio possa essere utile?

"Credo di Sì. Parlo come vicepresidente di Libertà e Giustizia e noi abbiamo deciso di sostenere il Sì per quei referendum senza se e senza ma. Bisogna votare e non farci scippare questo voto dal Governo".

A proposito di Governo, lei crede che il Pd possa ancora in qualche modo rappresentare il mondo del lavoro o che invece da quel punto di vista i ponti siano definitivamente rotti?

"Spero che nel PD, prima o poi, si inverta la rotta e che da un partito di destra blairiana come quello di Renzi si recuperi un'anima davvero di sinistra. Non so come finirà. Ma non credo che si debba stare ad attendere quell'esito, perché comunque vada c'è bisogno di una forza radicale di sinistra di massa in questo paese".