Si è svolta nel pomeriggio di questo martedì 10 gennaio la tanto attesa relazione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti in Senato, per chiarire la propria posizione dopo la gaffe fatta pochi giorni prima di Natale quando aveva parlato dei "giovani italiani che vanno all'estero ed è bene che ci restino". Dichiarazioni che hanno causato molte polemiche e contestazioni. inducendo alcuni partiti di opposizione (Sinistra Italiana, M5S e Lega Nord) a presentare una mozione di sfiducia individuale verso Poletti. Ecco le parole del ministro nell'Aula di Palazzo Madama.

'Ho sbagliato parlando dei giovani italiani all'estero, non era quello che pensavo'

"Quel giorno mi trovavo nelle Marche per diversi incontri istituzionali e ho incontrato anche molti organi di stampa. Ho risposto in modo sbagliato, contrapponendo i giovani che restano in Italia con quelli che lasciano il Paese. Ho sostenuto che non è giusto affermare che quelli che lasciano il Paese sono i migliore e che di conseguenza quelli che restano hanno meno competenza. Ho aggiunto a questa opinione un inciso sbagliato, tale da ingenerare una mia insensibilità verso chi è andato via dall'Italia. Mi sono scusato subito per tale espressione, lontana dal mio pensiero e dalla mia storia personale. Scuse che confermo qui oggi.

E' bene che i nostri giovani facciano esperienze in Europa e nel mondo ma dobbiamo offrire anche qui delle opportunità. I giovani che vanno all'estero sono una risorsa importante. Sappiamo tutti che le prospettive di lavoro per i giovani italiani si sono ridotte dopo la crisi economica del 2008, in quel momento i giovani disoccupati erano circa 400.000 e sono saliti fino al picco di 707.000 a marzo 2014, mentre a novembre 2016 sono stati 627.000".

Poi Poletti ha proseguito: "Con la nostra riforma del lavoro abbiamo abolito diversi contratti con forti connotati di precarietà. Abbiamo più rigorosamente definito il confine fra lavoro autonomo e dipendente, per combattere le false partite IVA. I recenti dati Istat mostrano che gli occupati in più sono in gran parte dipendenti e assunti in modo permanente".

'Rivedremo lo strumento dei voucher per riportarlo alla loro funzione originaria. Hanno minacciato la mia famiglia, sono episodi che dimostrano tensione''

Sul tema dei voucher ha detto: "Voglio ribadire che il Governo ritiene necessaria una revisione di questo strumento, per riportarlo alla funzione per la quale era nato: dare copertura previdenziale e assicurativa alle attività occasionali, portandole fuori dal lavoro nero."

Infine Poletti ha detto: "Intorno alle mie dichiarazioni del 19 dicembre si è sviluppata una campagna di insulti e minacce sui social network che ha toccato non solo me, ma anche mia moglie e mio figlio. Ringrazio chi mi è stato vicino e ha espresso solidarietà alla mia famiglia. Sono episodi che allarmano perché testimoniano un clima di tensione e che non hanno nulla a che vedere con le critiche anche aspre che si mantengano nell'ambito di un confronto civile."