Scoppia la polemica a Noto dopo la nascita del Bonfanti-bis, la seconda Giunta varata dal primo cittadino a sette mesi di distanza dall'esito delle elezioni amministrative. Se il sindaco, infatti, parla di "maggioranza allargata", Salvo Veneziano non usa mezzi termini per apostrofare l'ingresso nella gestione amministrativa della città di parti politiche che lo avevano sostenuto al primo turno utilizzando su facebook l'espressione di "cambiali elettorali pagate".

Noto Bene Comune all'opposizione

Di fatto, l'unico movimento che resta coerentemente e saldamente all'opposizione è la coalizione Noto Bene Comune, il cui leader, Corrado Figura, è intervenuto in questo lasso di tempo in maniera puntuale su tutte le problematiche cittadine emerse all'indomani delle elezioni.

In aula, la coalizione è rappresentata dai consiglieri comunali Gianfranco Pintaldi, Giovanni Ferrero e Pietro Rosa, quest'ultimo protagonista lo scorso 31 gennaio di un acceso scambio di battute in Consiglio comunale con il sindaco Corrado Bonfanti. Si è trattato di interrogazioni relative al recente sciopero dei netturbini per il ritardo nel pagamento degli stipendi, alla questione dello stato di abbandono della struttura che ospita il centro per l'impiego, alla problematica della mancata erogazione di acqua potabile e al ritardo nella consegna dei lavori riguardanti la zona di piano alto.

Pietro Rosa rifiuta l'offerta della maggioranza

Non a caso, in occasione del rimpasto che ha ufficializzato l'ingresso in Giunta di quella parte di consiglieri che è stata eletta tra le fila delle liste che sostenevano nella scorsa campagna elettorale Salvo Veneziano, a Pietro Rosa è stata offerta la nomina a vicepresidente della prima commissione consiliare, che ha rifiutato.

"Non sono interessato - ha dichiarato Rosa - a logiche politiche che nulla hanno a che vedere con il miglioramento della vita dei cittadini. L'unico incarico che voglio portare avanti è quello per cui sono stato eletto, attraverso l'impegno della coalizione Noto Bene Comune. I problemi reali da affrontare non sono quelli di cui si sta occupando l'Amministrazione Bonfanti con il rimpasto".