Il X Municipio, quello di ostia, è l'unico che non è andato al voto alle scorse comunali che hanno visto il trionfo del M5S. Il commissariamento per mafia ha di fatto impedito ai residenti di recarsi alle urne ma l'ulteriore recente proroga di sei mesi ha anche cambiato gli equilibri politici e fatto arrabbiare i cittadini che chiedono sia ripristinata la democrazia. Fino a settembre al parlamentino lidense resterà in carica il prefetto Domenico Vulpiani dopodiché saranno indette le elezioni che si terranno tra l'autunno e la primavera del prossimo anno.
Inutile dire che partiti, movimenti e cittadini scalpitano: proviamo ad analizzare la situazione.
Vittoria scontata per il Movimento 5 Stelle?
Sembra scontata la vittoria del M5S, che pur risentirà delle polemiche di questi mesi sull'operato della sindaca Raggi, difficilmente riuscirà a farsi superare da altre coalizioni dopo il 44% circa preso nel X Municipio alle scorse comunali. Con l'ex consigliere Paolo Ferrara ormai lanciatissimo e capogruppo dei grillini all'Assemblea Capitolina, la strada per la poltrona della presidenza di Ostia porta a Giuliana Di Pillo, già delegata al litorale dalla giunta Raggi (non senza polemiche per il suo stipendio) e futura traghettatrice dei cittadini di Ostia tra la fine del commissariamento e le elezioni.
Una buona pubblicità che dovrebbe garantirle la candidatura anche se eventuali votazioni sul web potrebbero favorire l'altra ex consigliera Manuela Cavazzini o qualche presidente di comitati di quartiere, molti legati ai grillini.
Strada in salita per centrodestra e centrosinistra
Difficile che il centrodestra ed il centrosinistra riescano invece a vincere: al ballottaggio con i grillini infatti, l'impresa sarebbe molto ardua.
Mai dire mai e molto dipenderà dalle figure che saranno scelte e proposte agli esasperati cittadini del X. Se sembra impossibile nel centrodestra la scesa in campo dei "big" Bordoni ed Onorato o la scelta di una figura della società civile, quest'ultima possibilità non appare così remota nel centrosinistra: la giornalista sotto scorta Federica Angeli o il parroco don Franco De Donno, entrambi molto legati al Pd, sarebbero sicuramente una scelta simbolica e che spiazzerebbe.
Più facile che la spunti però Antonio Caliendo, ex assessore tra i pochi ad essere uscito bene dalla vicenda Mafia Capitale che ad Ostia ha visto arrestato l'ex presidente Tassone, in quota Pd. Proprio la vicinanza a Tassone della Angeli ("la miglior amministrazione mai vista" disse) e degli altri candidati politici (vedi Giovanni Zannola, ex consigliere) fanno pensare a Caliendo. Nel centrodestra la sfida è tra Forza Italia e Fratelli d'Italia, partiti ancora lontani da un accordo. Se Bordoni blinda la candidatura di Mariacristina Masi, da sempre vicina al consigliere comunale azzurro, gli ex An non sembrano cedere e sono intenzionati a far valere il buon risultato delle scorse comunali puntando su Monica Picca, insegnante vicina a Giorgia Meloni ed al capogruppo in Campidoglio Andrea De Priamo.
Difficile ipotizzare altri scenari.
Le possibili sorprese: CasaPound e liste civiche
Se alla fine Sinistra Italiana e le altre formazioni di sinistra radicale confluiranno nella coalizione di centrosinistra (anche se oggi sembrano distanti, difficile una prova di forza di Fassina) il discorso cambia con casapound dall'altra parte. Forti del 2% su questo territorio delle scorse comunali (il miglior risultato romano) e del grandissimo lavoro svolto sul sociale e nei quartieri più popolari (in un seggio a Nuova Ostia oltre l'8%) i "fascisti del terzo millennio" sono pronti a lanciare la sfida e determinati a piazzare, per la prima volta su Roma con la loro lista, dei consiglieri (assai improbabile che ottengano di più).
In lizza la coppia dei leader Luca Marsella e Carlotta Chiaraluce. Non solo CasaPound però potrebbe scardinare le porte del municipio: sarebbero già pronte alcune liste civiche di ex politici e non. Comunque vada, ne vedremo delle belle.