"Un sistema pensionistico uguale per tutti" gridano i 5 Stelle, che dopo le polemiche sulla costruzione dello stadio della Roma, provano a rilanciare con un tema di sicuro impatto, quello dei vitalizi dei parlamentari.

Bastano 4 anni 6 mesi e 1 giorno

In realtà i vitalizi sono stati aboliti nel 2012, sotto accuso adesso c'è "il privilegiato sistema pensionistico" dei parlamentari, al quale si accede una volta compiuti i 65 anni, con 4 anni, 6 mesi e un giorno di mandato parlamentare.

Questa l'idea dei 5 Stelle presentata a Roma questa mattina dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio: togliere ogni privilegio rimasto, uniformare il sistema pensionistico di Deputati e Senatori a quello di ogni altro lavoratore italiano, togliendo la gestione dei contributi previdenziali a Camera e Senato e facendoli finire nelle casse degli enti previdenziali.

La proposta dovrebbe essere votata da tutti i parlamentari?

"Ma c'è chi non vuole votare e aspetta settembre per maturare l'ennesimo privilegio" di Di Battista a Matteo Renzi e lo invita a guardare la proposta del M5S e di votarla insieme al suo partito, il PD. Effettivamente anche il PD, nel 2015 attraverso Matteo Richetti, aveva presentato una proposta di legge per la riforma delle pensioni dei parlamentari e per l'abolizione dei vitalizi a quanti ancora ne godono. E così, proprio stamattina Richetti ha avuto buon gioco nel rispedire al mittente le ironie pentastellate tweettando in questo modo a Di Battista "caro Di Battista, in attesa di una tua proposta, che ne dici di votare la mia?"

La polemica però dice una cosa, che il sistema è da rivedere al più presto e che i privilegi fanno parte del passato, una situazione da regolamentare subito, anche perché al momento due parlamentare su tre sono alla prima esperienza e questo vuol dire che il loro mandato durerà meno dei 4 anni, 6 mesi e un giorno e quindi non avranno nessuna pensione una volta raggiunto i 65 anni. Per questo occorre far durare la legislatura fino a settembre oppure farsi rieleggere o meglio ancora, cambiare le regole.