Un Donald Trump inedito, più istituzionale nei toni, si presenta davanti al Congresso degli Stati Uniti per il suo primo discorso sullo Stato dell'Unione. I temi proposti sono gli stessi della campagna elettorale, con una sola grande sorpresa: un’apertura verso la riforma dell’immigrazione che pare aver spiazzato gli stessi repubblicani. Ma per il resto il suo intervento ricalca argomenti ormai noti, tutti all’insegna di quel “Rifare grande l’America” che gli ha permesso di conquistare l’appoggio popolare nel Paese, anche se le sue parole sono condite da inediti appelli all’unità, dopo le tante proteste contro di lui.

La lotta all’Isis

In politica estera, l’obiettivo principale resta la sconfitta del terrorismo islamico radicale. A tal riguardo Trump annuncia di aver dato disposizioni al dipartimento della Difesa di preparare un piano per annientare l'Isis, “una rete di selvaggi senza legge”, anche con l’appoggio degli alleati, compresi gli stati musulmani. Mentre riguardo al “Muslim Ban”, ribadisce che è incosciente pensare di permettere il libero ingresso da quei luoghi dove non esistono controlli adeguati sulla popolazione. Il capo della Casa Bianca ribadisce il sostegno alla Nato, ma “i membri devono rispettare i loro obblighi, assumendo un ruolo diretto e significativo nelle operazioni militari e pagandone la giusta quota di costi''.

Una sorpresa sull’immigrazione

La grande novità, annunciata poche ore prima del discorso, è l’apertura sull’immigrazione: la possibilità per tutti coloro che si trovino già negli Stati Uniti, anche se privi di 'green card' e di permessi lavorativi, di restare legalmente nel territorio americano, purché non abbiano commesso reati penali seri.

Un “sistema basato sul merito, che ricalchi quelli adottati da Australia e Canada”. Questo importante cambio di indirizzo politico, tuttavia, non impedirà all’amministrazione Trump di “costruire al più presto un grande muro" al confine con il Messico che, nelle intenzioni del presidente, contribuirà a impedire il traffico di droga e il crimine.

Gli altri punti toccati

Ma il discorso di Trump ha affrontato anche altri temi, come il taglio delle tasse che si prepara ad effettuare, definito “epocale”, accompagnato da una politica di “investimenti nelle infrastrutture, finanziati con capitale pubblico e privato, che creino milioni di nuovi posti di lavoro” che rimanda a quella dell’amministrazione Reagan. Sarà necessario inoltre rivedere gli accordi commerciali con gli altri Paesi, “per non svantaggiare le imprese americane”.

In cantiere una legge, possibilmente bipartisan, che finanzi le scuole per i giovani più svantaggiati, accompagnata però da incentivi per gli istituti privati e religiosi. La riforma sanitaria, fiore all’occhiello della presidenza Obama, definita da Trump “disastrosa” ha invece i giorni contati: andrà rimpiazzata con una legge che “aumenti la possibilità di scelta, abbassi i costi ed allo stesso tempo fornisca una sanità migliore”.

Infine la ferma condanna dell’odio e del razzismo in tutte le sue forme, dopo le recenti minacce ai centri ebraici e gli atti di vandalismo nei cimiteri, ma anche dopo gli attacchi alle forze dell’ordine, più volte accusate di violenza contro gli afroamericani.