La Premier Theresa May lo ha annunciato a sorpresa: il prossimo 8 giugno il Regno Unito andrà di nuovo al voto.
Il primo ministro inglese, dopo il voto sul referendum sulla Brexit dello scorso 23 giugno, richiama gli inglesi alle urne e lo ha comunicato pochi minuti fa in una dichiarazione alla nazione direttamente dal numero 10 di Downing Street.
Nonostante nei mesi precedenti avesse a più riprese escluso nuove elezioni politiche, oggi la premier conservatrice ha scelto di rompere gli indugi.
Ufficialmente ha dichiarato che tale tornata elettorale servirà ad “assicurare una leadership forte e stabile di cui il paese ha bisogno” e che “ogni voto per i conservatori rafforzerà la posizione del Regno Unito nei negoziati” con l’UE a Bruxelles.
Dopo il terremoto Brexit, il Regno Unito si trova a dover affrontare una nuova campagna elettorale, che promette sin da adesso dura battaglia tra i due maggiori partiti politici inglesi, quello dei conservatori attualmente al governo e quello dei laburisti.
La decisione del voto anticipato arriva a sorpresa e adesso tutti o quasi scommettono sul nuovo terremoto che potrebbero scatenare le nuove votazioni: le borse di tutto il mondo, esperti di geopolitica e l’Unione Europea in primis, si domandano cosa stavolta uscirà dalle urne inglesi.
La battaglia contro le opposizioni è già iniziata
Theresa May, durante il suo discorso, non si è risparmiata dall’attaccare l’opposizione: il clima di forte divisione che si è creato all’interno del Parlamento inglese, secondo la Premier, sarebbe imputabile non al suo partito ma a quello avversario.
L’opposizione infatti è stata accusata di fare solo i propri interessi e di voler continuare nei “sui giochi politici”; e proprio per porre fine a questo atteggiamento da parte dei propri avversari, dopo averle escluse per mesi, la May ha deciso di giocare la carta dell’elezioni anticipate e fissarle per l’8 giugno.
La premier ha incominciato già la sua campagna elettorale, affermando che la scelta del popolo inglese sarà “tra una leadership forte e stabile nell'interesse nazionale con Theresa May e i conservatori o una coalizione di governo debole e instabile guidata da Jeremy Corbyn" il leader dei laburisti.
Ad oggi il primo ministro può contare, secondo gli ultimi sondaggi, su un netto vantaggio del suo Partito rispetto all'opposizione laburista.