È ufficialmente diventato legge il Decreto Minniti che prevede l’attivazione di nuovi centri adibiti all’accoglienza dei Migranti, chiamati CPR, Centri di Permanenza per il Rimpatrio, con mansioni diverse rispetto ai vecchi CIE. Il via libera definitivo è arrivato dall’Aula della Camera.
Favorevoli, astenuti e contrari
Precedentemente il governo per quanto riguarda il decreto legge Minniti inerente all’immigrazione aveva già ottenuto la fiducia a Montecitorio, ma adesso con 240 voti a favore, 176 contrari e 12 astenuti è diventato ufficialmente legge lasciando l’amaro in bocca a qualcuno.
Il decreto dovrebbe far sì che vi siano risposte e procedura molto più rapide sia per quanto riguarda le richieste d’asilo e le modalità, sia per quanto riguarda i centri di rimpatrio presenti in grande numero in tutto il territorio nazionale.
Tutte le novità: iter più rapidi, attivazione dei CPR
Il decreto prevede la riattivazione dei centri meglio conosciuti con la sigla CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) che saranno monitorati quotidianamente da varie istituzioni umanitarie. I nuovi centri potranno ospitare massimo 150 persone e vi saranno in totale venti centri su tutto il territorio nazionale, uno per ogni Regione. Tra le novità vi saranno anche numerose semplificazioni per quanto riguarda l’intera procedura per le richieste d’asilo: il decreto in questo ambito prevede il totale annullamento del secondo grado di giudizio nel caso in cui vi sia la negazione del diritto.
Risulteranno molto più semplici le procedure riguardanti le notifiche dei provvedimenti effettuate dalle Forze dell’Ordine nei confronti dei migranti ed inoltre sarà possibile, con un permesso di soggiorno valido, ottenere l’iscrizione all’anagrafe. Un’importante modifica è stata attuata nei confronti dei casi di irreperibilità: tutte le notificazioni degli atti della Commissioni territoriali si potranno “perfezionare” solo dopo il deposito e per massimo 20 giorni, presso le questure.
Il nuovo provvedimento darà il via a iter molto più rapidi e permetterà l’istaurazione di un sistema di cooperazione tra l’Italia ed i vari paesi di provenienza dei migranti attraverso accordi definiti bilaterali, avviati precedentemente anche con la Libia, la Tunisia, il Niger ed Il Sudan. Presso le Commissioni di Merito per l’accoglimento della richiesta d’asilo saranno inoltre istituite 26 sezioni specializzate (tante quante le Corti D’Appello).