“A celebrazione della totale Liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale.”
Così, un proclama emanato, il 22 aprile del 1946, ha annunciato e istituzionalizzato la festività nazionale del 25 aprile. Questa ricorrenza ricorda il giorno cui, nel 1945, il CLAIN – il Comitato di liberazione Nazione Alta Italia- ha diramato l’ordine alle forze partigiane di attaccare i presidi dei nazifascisti, costringendoli alla resa. Da quella decisione non solo l’Italia è uscita dalla dittatura e dalla seconda guerra mondiale, ma si è avviato il processo per la costruzione della Repubblica.
Infatti, il 2 Giugno del 1946, il popolo italiano è stato chiamato alle urne, donne comprese, per scegliere tra Monarchia e Repubblica e il trionfo della seconda opzione, sulla prima, ha fatto sì che nel nostro paese fiorisse una tra le più belle carte costituzionali del mondo.
La base normativa del sistema giuridico italiano, che sancisce la fondatezza della Repubblica nel lavoro, la libertà tra tutti i cittadini, la parità dei diritti di tutti gli uomini -indipendentemente dalle proprie credenze e condizioni economiche, è stata generata dalla decisione presa il 25 Aprile del 1945. Ecco perché la ricorrenza della Liberazione è così importante, in questo giorno si può riflettere sulla nostra storia, ricordando che gli Alleati hanno sì contribuito al nostro riscatto dal totalitarismo, ma che al contempo molti nostri connazionali hanno dato un forte apporto affinché ciò avvenisse.
Questa data porta con sé anche un momento di riflessione sulla nostra identità di popolo, poiché ci ricorda chi siamo, quali sono i nostri valori e quindi quali sono le nostre aspirazioni: sia sul piano individuale e sia su quello aggregativo –come corpo sociale.
Ergo, l’aspetto identitario, e valoriale, è determinante oggi per programmare il nostro futuro, tanto più se il presente è complesso e instabile.
La lenta ripresa economica, l’inasprimento delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, l’instabilità della Libia, l’intensificazione degli atti terroristici in Occidente e l’incessante immigrazione, sono problemi attuali che richiedono ponderazione e intelligenza per essere gestiti al meglio, evitando conflitti e inutili spargimenti di sangue.
Come avverte Amartya Sen “il riduzionismo solitarista dell'identità umana ha conseguenze di ampia portata”, è bene allora legare “l’io singolare” ad un “tu” per creare quel “noi inclusivo” capace di generare appartenenza e solidarietà. In questa cornice, una forte consapevolezza del sé come popolo può facilitare le scelte istituzionali e favorirne la comprensione in tutti gli strati sociali.
Gli appuntamenti più importanti
Tante sono le manifestazioni previste per le celebrazioni. Come di consueto, a Roma, il Presidente della Repubblica, accompagnato dalle più alte cariche dello Stato, renderà omaggio ai caduti deponendo una corona di fiori all’Altare delle Patria. Successivamente, Sergio Mattarella si sposterà a Carpi –in provincia di Modena- dove parteciperà all’evento commemorativo promosso dalla Fondazione ex Campo di Fossoli.
A Milano, città dove 72 anni prima Sandro Pertini ha proclamato il celebre “arrendersi o perire”, dando il via alla Liberazione, sono tante le iniziative previste: cortei, spettacoli teatrali e dibattiti pubblici.
Partecipare a rituali sociali come quello del 25 Aprile è importante, non solo come atto dovuto di riconoscenza verso i nostri connazionali morti per la libertà e la democrazia, ma per proseguire il nostro percorso nella storia umana seguendo il loro esempio. Quest’anno, la festa della Liberazione non poteva avere incipit più bello del ritorno a casa di Gabriele Del Grande. Che dire, dunque: buona festa a tutti.