Senza dubbio la netta vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Partito Democratico ha dato un’accelerata alla fine della legislatura: aumentano le voci secondo le quali non si arriverà alla scadenza naturale nel 2018, come auspicato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; invece gli italiani potrebbero recarsi alle urne qualche mese prima. Unico scoglio, non facile da superare, la nuova legge elettorale da approvare al più presto e sulla quale non sembra agevole trovare un accordo. E se avevano fatto scalpore le parole di Alessandro Di Battista che in tv aveva spiegato, subito smentito dal diretto interessato, di aver parlato con Lorenzo Guerini del Pd e di averlo trovato concorde sull’idea di andare al voto anticipato al più presto possibile, ancora non si capisce come il partito di maggioranza intenda risolvere il rebus di una legge elettorale che ottenga rapidamente la più ampia convergenza in parlamento.
A settembre il candidato premier del M5S
Ma nel frattempo le diverse forze politiche non rimangono a guardare: questa estate sarà molto importante per il Movimento 5 Stelle, che ha ben chiaro il cronoprogramma per i mesi che verranno. Infatti, come ha spiegato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio nel suo discorso ad Harvard, il candidato premier del M5S sarà eletto il prossimo settembre, probabilmente attraverso una consultazione tramite Rousseau, la piattaforma online del Movimento, una volta terminato il processo condiviso di redazione del programma di governo, che dovrebbe essere pronto per la fine di luglio. Inoltre saranno resi noti i nomi dei ministri, da presentare agli italiani prima delle Elezioni politiche.
“Entro il 2018, l'Italia potrebbe avere il primo esecutivo fondato sulla democrazia diretta – ha aggiunto Di Maio – questo nostro modo di operare ci ha permesso di diventare la prima forza politica con oltre il 30% del consenso".
I valori del M5S
E che le elezioni siano sempre più vicine lo dimostra anche l’attacco – pur senza fare direttamente il nome di Renzi – ai cosiddetti “uomini nuovi” che, per l’esponente del M5S, hanno fallito “promettendo tutto e il contrario di tutto, non riuscendo a portare l'Italia fuori dalla crisi”.
Ma costoro “non avevano nessuna nuova idea per il Paese, se non quella di far pagare ai più deboli le conseguenze delle difficoltà economiche, salvaguardando coloro che ne avevano sostenuto l'ascesa". Di Maio ha ribadito anche la differenza con altri partiti "populisti" europei, giudicati ormai vecchi perché ancora “intrisi di ideologie del passato”, ed ha elencato i valori del Movimento: “Siamo per la democrazia, contro la guerra, antirazzisti, avversi ad ogni tipologia di malaffare ed a favore della legalità".
Infine l’Europa: il M5S non è una forza politica contraria all’Unione Europea, ma vuole mettere al centro dell'istituzione i cittadini e non, come avviene adesso, le lobby, le banche e le politiche di protezionismo. Per questo motivo il movimento ha “l’obiettivo di avviare un serio dibattito sulla permanenza nell’Euro dell'Italia”.