La notizia che, il 23 giugno scorso, il Consiglio di amministrazione della Rai ha dato il via libera alla firma di un contratto da 11,2 milioni di euro in 4 anni con il conduttore fabio fazio, è riuscita nel miracolo di mettere dalla stessa parte i politici. E del tetto agli stipendi di 240.000 imposto anche agli artisti non se parla neanche più. Dopo le reazioni a caldo di Roberto Fico, parlamentare del M5S e presidente della commissione di Vigilanza proprio sulla tv pubblica, di Matteo Salvini, oggi, dopo l'esposto inviato al presidente Anac Raffaele Cantone, il renziano Michele Anzaldi se la prende con l’ad Orfeo e la presidente Maggioni che non avrebbero "fatto il loro mestiere".

Ma ad annunciare provvedimenti è anche Maurizio Gasparri.

Gasparri porta il ‘caso Fazio’ in commissione di Vigilanza

“Martedì in commissione di Vigilanza porrò con urgenza il caso Fazio”, ha dichiarato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, dando concretezza ai provvedimenti già minacciati dai colleghi degli altri schieramenti. Secondo l’ex colonnello finiano di AN, l’aumento di stipendio di oltre 1 milione all’anno, la promozione su Rai 1 e gli 11,2 milioni in totale che la Rai si appresta ad elargire a Fabio Fazio, rappresentano una “roba intollerabile, da codice penale”. Gasparri pretende che “prima di discutere di qualsiasi altro tema, bisogna mettere le cose in chiaro”. Insomma, senza troppi giri di parole, “il contratto con Fazio deve essere stracciato” perché rappresenta “uno scandalo di portata inenarrabile” al quale bisogna reagire con un perentorio “Ora basta!”.

Anzaldi assolve Fazio ma se la prende con Orfeo e Maggioni

Le dichiarazioni al calor bianco dell’esponente berlusconiano rafforzano la richiesta di intervento della Corte dei Conti, avanzata ieri da Michele Anzaldi del Pd che, parlando di “schiaffo agli italiani” da parte di una “piccolissima casta di intoccabili”, ha anche inviato una lettera-esposto all’Anac di Raffaele Cantone.

Lo stesso Anzaldi, però, oggi corregge leggermente il tiro. Dichiara che Fazio “ha fatto il suo mestiere” cercando di “guadagnare il più possibile”. Il renziano di ferro si scaglia, invece, contro l’amministratore delegato appena nominato Mario Orfeo e il presidente del Consiglio di amministrazione Monica Maggioni i quali, a suo dire, “non hanno fatto il loro mestiere” perché avrebbero mentito sull’applicazione della norma che introduceva il tetto di 240 mila euro.