Liu Xiaobo, 61 anni, Nobel per la Pace e attivista per i diritti umani in Cina, non potrà ricevere le ultime cure fuori dalla Cina.

In seguito alla diagnosi, a fine Maggio, di cancro al fegato in fase terminale, gli era stata concessa la libertà condizionale per potersi curare fuori dalla prigione. I suoi avvocati confermano che è in cura presso un ospedale della provincia di Shenyang nel nord-est della Cina.

Il nuovo ambasciatore Usa in Cina, Terry Brandstand, si era appellato a Pechino per valutare la situazione di Liu, chiedendo al governo cinese di permettere all'uomo, gravemente malato, di ricevere le ultime cure all'estero.

La risposta dal Ministro degli Esteri cinese non si è fatta attendere: 'E' una questione che riguarda gli affari interni cinesi, nessun Paese ha diritto di interferire e fare osservazioni irresponsabili' e 'Liu Xiaobo è un cittadino cinese, perchè dovremmo discutere della sua situazione con altri Paesi?'

Chi è Liu Xiaobo

Docente, scrittore, critico letterario cinese, prese parte alla protesta di Piazza Tienanmen, per cui fu incarcerato la prima volta per 'propaganda e istigazione controrivoluzionarie'.

Seguirono tre anni di campi di lavoro (i Laogai) per 'disturbo alla quiete pubblica' dopo aver criticato il Partito Comunista, infine nel 2007 dovette rispondere di alcuni articoli comparsi in siti web stranieri.

Nel 2008 prese parte alla creazione di 'Charta 08', un manifesto che mirava a promuovere una maggiore democrazia e rispetto dei diritti umani in Cina.

Charta 08

Libertà, diritti umani, uguaglianza, Repubblica, democrazia. E ancora: una nuova Costituzione, separazione dei poteri, democrazia legislativa, garantire i diritti umani, libertà di formare gruppi, di raduno, di espressione, di religione.

Queste sono alcune delle voci che si leggono sul testo integrale di 'Charta 08' per cui Liu Xiaobo sta scontando la pena in carcere duro.

Sottoscritto per celebrare i 60 dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani da 303 cittadini cinesi, imprenditori, letterati, semplici cittadini. Mentre aumentavano le adesioni al documento, aumentavano anche le censure, gli arresti, le persecuzioni contro gli autori e chi aveva aderito.

Il premio Nobel

Per la sua difesa alla libertà di stampa e la lotta per i diritti umani nel suo Paese, nel 2010 è stato insignito del Nobel per la Pace, che non potè ritirare perchè incarcerato per il suo contributo alla nascita di 'Charta 08', insieme ad altri 302 dissidenti.

L'assegnazione del premio provocò dure reazioni da parte di Pechino, che definì la decisione 'un'oscenità' e bloccò le trasmissioni di Cnn e Bcc, anche per via del clamore suscitato dall'annuncio del premio e le conseguenti voci di protesta che si levarono chiedendo la liberazione di Liu ed altri dissidenti.

Nonostante anche Amnesty International si fosse attivata per chiedere la scarcerazione non solo di Liu, ma degli altri dissidenti incarcerati, l'uomo è rimasto in carcere a scontare la sua pena di 11 anni fino al suo trasferimento in ospedale.