Guerriglia urbana a Torino. Nel capoluogo piemontese quella appena trascorsa è stata una notte di pura tensione, con il faccia a faccia nel centro storico tra le forze dell’ordine e i manifestanti anti G7.
Da un lato gli agenti, dall’altro un movimento che dentro la sigla ‘resetg7’ raccoglie centri sociali, anarchici, No Tav, precari e disoccupati. Petardi e bombe carta la colonna sonora di uno scontro che potrebbe proseguire nelle prossime ore, con i manifestanti intenzionati a raggiungere la Reggia di Venaria, sede dei lavori della conferenza.
Agenti feriti e manifestanti fermati
Due gli agenti rimasti feriti dal lancio di petardi e bombe carte. Le forze dell’ordine hanno comunque evitato il contatto fisico con i manifestanti, rinunciando all’uso dei lacrimogeni. Cinque le persone fermate. Tra queste, tre donne e un giovanissimo.
L'azione dei contestatori
‘Reset G7’ ha individuato nella sede dell’Università torinese la base per le prossime iniziative di protesta. Una volta occupata la sede delle facoltà umanistiche di Palazzo Nuovo, al termine di un corteo studentesco scivolato via senza particolari sussulti, i manifestanti si sono ritrovati con altri movimenti di protesta provenienti dalla periferia. Da qui è partita, in tarda serata, l’azione che ha portato la contestazione nella centralissima piazza Castello dove era in corso la Notte dei ricercatori.
I Sette Grandi a confronto
Una settimana di incontri, riunioni e tavoli di lavoro. Da sabato scorso, ministri e rappresentanti dei sette Paesi più ricchi al mondo si stanno confrontando sul tema dello sviluppo, con l’attenzione focalizzata in particolare su industria, scienza e lavoro. Inizialmente le conferenze dovevano tenersi a Torino, ragioni di sicurezza hanno poi spinto gli organizzatori a dirottare il tutto nella Reggia di Venaria, dove oggi è in programma il gran finale.
Oggi il gran finale, si temono nuovi scontri
La Reggia ospiterà questo pomeriggio l’evento conclusivo del vertice. I ministri del Lavoro dei Sette Grandi si ritroveranno per parlare di crescita, ripresa e sviluppo. L’area della conferenza è interdetta alle manifestazioni e presidiata dalle forze dell’ordine. Ma gli antagonisti vogliono esserci e hanno già annunciato il tentativo di raggiungere la Reggia. "Poletti stiamo arrivando' - lo slogan più volte scandito nei cortei, quasi a prendere un appuntamento con il ministro del Lavoro del governo Gentiloni.