Roma, 7 ottobre 2017. La commissione Affari Costituzionali si esprime positivamente sulla nuova legge elettorale. Il c.d. Rosatellum bis, così ribattezzato dal nome di Ettore Rosato, membro del Pd che ne propose la prima versione, ha incontrato ieri l'approvazione dalla commissione e già martedì arriverà a Montecitorio. Pd, Fi e Lega decisamente soddisfatti del via libera dato al nuovo progetto di legge, che invece incontra il parere contrario di M5s e Mdp.

La legge potrebbe rappresentare la nuova metodologia con cui gli italiani attuanola propria sovranità.

Così come ogni altro soggetto suscettibile di introdurre modificazioni importanti però, non mancano le opposizioni, quasi tutte concordi nel ritenere la nuova legge un espediente con cui formare coalizioni in cui si registra completa assenza di condivisione di un programma politico. M5s e Mdp prendono le distanze da quello che sembrerebbe un vero e proprio accordo tra Pd, Fi, Lega e Ap. Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, sostiene però che la legge consente di ristabilire un rapporto più stretto tra governanti e governati, soprattutto attraverso la previsione di collegi uninominali.

Ma in cosa consiste questo "Rosatellum 2.0"? La nuova proposta, a cui sono stati già apportati alcuni emendamenti, prevede un sistema elettorale misto, lasciando quindi inalterato quello attuale.

I seggi saranno così distribuiti: al 64% dei deputati si applicherà il metodo proporzionale, mentre per il restante 36% è previsto che i parlamentari siano eletti in colllegi uninominali.Per entrambe le Camere è poi prevista una speciale clausola di sbarramento che fissa al 3% (per le liste uniche) e al 10% (per le coalizioni) la percentuale minima di consensi ai fini dell'accesso alla ripartizione dei seggi.

La legge non prevede possibilità di esercitare il voto disgiuntamente (esprimere preferenza per liste e candidati in modo separato, così da poter votare per un soggetto candidato con una lista diversa da quella che si è deciso di appoggiare), ma è sancita la previsione della quota di genere al 60-40%, che risulta però notevolmente mutata.

Il Rosatellum prevede poi una sostanziale modifica della scheda elettorale, all'interno della quale verrà inserita una legenda, al fine di spiegare come votare. Una tra le tante e criticate innovazioni che contraddistinguono il progetto legislativo di Rosato consiste nel non specificare il capo della coalizione, ossia il candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri.