Nello Musumeci è il nuovo Governatore della Sicilia.

A spoglio ancora non completato il distacco tra lui, sostenuto dalla coalizione di centro destra e il candidato Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle non è più colmabile.

Ma è stato un risultato tutt’altro che scontato. E Musumeci, anche per una questione di scaramanzia, ha atteso tutta la giornata prima di prendere la parola in pubblico e davanti ai giornalisti.

E’ stata una campagna elettorale lunga, difficile, estenuante. D’altra parte il Movimento 5 Stelle risulta il primo partito dell’Isola e Grillo parla di vittoria morale dei suoi.

Crolla il centro sinistra con la sonora bocciatura del Pd e con la lista Micari in appoggio al candidato governatore e il partito di Alfano che non riescono nemmeno a superare la soglia di sbarramento del 5% ed entrare all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana.

La catastrofica legislatura di Crocetta, le divisioni interne e le difficoltà nazionali del Partito Democratico avevano già fatto capire da tempo che Micari non avrebbe avuto alcuna possibilità di vittoria.

Il discorso del vincitore

Musumeci parla a braccio visibilmente stanco. Ringrazia tutta la coalizione, rivolge un pensiero anche a coloro che non lo hanno votato e soprattutto a quella più di metà dei siciliani che ha disertato le urne.

Ammette che il compito è difficilissimo: la Sicilia ha toccato il fondo dei suoi 70 anni di autonomia, l’eredità lasciata dai governi precedenti è pesantissima, l’isola arranca tra enormi difficoltà.

Ma la volontà di cambiare pagina è fortissima, il neogovernatore parla a più riprese di dovere di rialzarsi e dedica la vittoria ai suoi figli e a tutti i figli dei siciliani.

Si commuove ma mantiene la lucidità per lanciare chiari e forti messaggi: l’impegno antimafia per lui non è un obiettivo ma è un prerequisito. Gli obiettivi sono rilanciare la Sicilia, senza chiedere aiuti ma partendo dalle proprie e importanti forze e potenzialità, risanare i rapporti tra cittadini e Istituzioni e tornare ad essere orgogliosi di questa terra amara ma bellissima.

Musumeci non esulta, il suo pensiero va al figlio scomparso prematuramente, non infierisce sugli avversari anzi a voce alta ripete che la campagna elettorale è finita e adesso occorre iniziare a lavorare e combattere per la Sicilia. Naturalmente l’esito positivo del ritorno ad una coalizione di centro destra unita apre la strada per Musumeci anche a livello nazionale per la guida del Paese e l’esperimento del “Laboratorio Sicilia” può essere ripetuto nella prossima primavera per ridare all’Italia un governo degno di questo nome.

Lo scenario nazionale

Non può che essere felice di questo Silvio Berlusconi che in un primo momento non era intenzionato ad appoggiare Musumeci ed aveva scelto un altro candidato per la Sicilia.

Il Cavaliere, però, intelligentemente è tornato in tempo sui suoi passi comprendendo che l’ex Presidente della Provincia Regionale di Catania sarebbe stato l’uomo giusto capace di battere il crescente consenso su Cancelleri e sui grillini. Conoscendolo, gli sarà costato caro accettarlo suo malgrado. Ma la posta in palio era troppo alta. Con la vittoria del centro destra in Sicilia adesso anche il governo del Paese non è più un miraggio. Ma questa sarà un’altra storia…