Le prossime elezioni del 4 marzo si avvicinano. In un clima caldo, politicamente parlando, come quello che si sta respirando in Italia, hanno fatto eco le parole di Silvio berlusconi pronunciate appena ieri e relative al Jobs Act. La Riforma del diritto del Lavoro voluta dal governo Renzi tra il 2014 e il 2015 sembra contenere degli aspetti che, in casa Forza Italia, proprio non vanno giù. In particolare, nell'intervista di ieri mattina su Radio Anch'io, Berlusconi afferma che se Forza Italia dovesse vincere le prossime elezioni, passerà all'abolizione definitiva del Jobs Act.
Il leader del centrodestra continua affermando che ben 8 nuovi contratti di lavoro su 10 sono a termine e che il lavoro stabile non ha tratto giovamento dalla riforma. Inutile dire come le parole di Berlusconi abbiano immediatamente dato il via ad una serie di reazioni che, da ogni dove, non si sono fatte attendere.
La replica della segreteria di Forza Italia alle parole di Berlusconi
La prima replica, ad appena un paio d'ore dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, arriva direttamente dalla segreteria di Forza Italia. Molto chiara la nota chiarificatrice in cui vengono smussate decisamente quelle che sono le intenzioni apparentemente palesate qualche ora prima. Si precisa come Berlusconi volesse parlare di un Jobs Act non da eliminare ma da dichiarare praticamente fallito, proprio per non aver dato i risultati sperati.
Non si è assistito ad un incremento del lavoro stabile ma precario. In caso di vittoria, dunque, non si tornerebbe sicuramente a quelli che erano i regimi precedenti, ma si cercherebbe di migliorare la riforma per incentivare il lavoro stabile. Nelle ore successive, lo stesso Silvio Berlusconi si è in qualche maniera giustificato ai microfoni di Radio 105.
Ha affermato, infatti, che l'abolizione del Jobs Act era semplicemente un argomento interno alla coalizione ma che risulta, adesso, alquanto superato.
Le promesse di Salvini e le repliche di Berlusconi
Dopo la promessa da parte di Salvini dell'abolizione della Legge Fornero, Berlusconi interviene seccamente con una replica. In questa, il leader di centrodestra afferma non essere sbagliato l'innalzamento dell'età pensionabile in Italia ma dice, al contempo, che i tempi non sono ancora maturi per un provvedimento di questo tipo.
Prontamente, Salvini rilancia su Twitter dicendo SI ai vaccini ma un deciso NO all'obbligo alle vaccinazioni. Quest'affermazione crea una spaccatura non di poco conto all'interno del partito che, compatto e consapevole, aveva votato deciso il decreto Lorenzin.
La stessa Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, interviene sull'argomento. Fa discutere la sua frase d'esordio "L'Italia va vaccinata dagli incompetenti!". Impossibile, per il ministro, mettere in pericolo la vita dei nostri figli esclusivamente per una manciata di voti. Ultimo argomento caldo della caldissima giornata di ieri? Le tasse, ritenute inutili da Salvini, inerenti alle sigarette elettroniche. Non vi sono dubbi: le fiamme non sono destinate a spegnersi, anzi! Il clima rovente crescerà di certo man mano che si avvicina la data delle elezioni. Volete rimanere aggiornati? Cliccate "Segui" accanto al nome dell'autore!