In una campagna politica, in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo, che non risparmia colpi di scena e promesse di dubbia credibilità, ecco un asso che potrebbe avere un peso notevole nella corsa al governo in favore della Lega Nord di Matteo Salvini. A coordinare il cosiddetto Dipartimento per la Sicurezza e l’immigrazione istituito da Salvini è infatti un uomo di colore. Già, proprio un uomo di colore. A dimostrazione che in questi giorni di battaglia sulle riforme e sui programmi, è ancora possibile stupirsi in positivo.

L'asso nella manica di Salvini per queste elezioni politiche

Toni Iwobi, nato nell’aprile del 1955 a Gusau paese del nord della Nigeria ed oggi 62enne, è padre di due figli ed è arrivato in Italia oltre 30 anni fa con un permesso di soggiorno per motivi di studio all’Università di Perugia. Quinto di undici fratelli, ha studiato nel suo paese e si è laureato in Scienze dell’Informazione negli Stati Uniti. Dall’Umbria alla Lombardia, precisamente a Spirano, nella bassa bergamasca, cittadina di meno di seimila abitanti culla del Carroccio, Toni è militante dal 1993 dopo essersi avvicinato alla Lega nel 1990. Moglie bergamasca ed un legame per la Lega Nord che scaturisce nell’incarico di Assessore ai Servizi Sociali dello stesso Comune di Spirano e prosegue con quello nel Consiglio Regionale della Lombardia.

Famiglia cattolica, un esercito di parenti fra Usa, Francia e Gran Bretagna.

Insomma, un leghista non dell’ultima ora, anzi un leghista convinto e da parecchio tempo. Iwobi si spende da tempo contro quella che gli attivisti del Carroccio definiscono come "l'invasione dei clandestini" ed anche contro l'operazione Mare Nostrum da lui stesso definita "Operazione razzista".

Due concetti di immigrazione: regolare e clandestina

Il concetto di uno dei pochissimi leghisti di colore è chiaro: "Ci sono due tipi di immigrazione: quella regolare, che è ben accetta, e quella clandestina che è reato ovunque tranne che in Italia. Perché importare nuovi poveri senza poter garantire loro un futuro?". L’appoggio di Matteo Salvini c’è tutto ed è incondizionato.

Facile da comprendere, basta ascoltare le dichiarazioni rilasciate anche pochi giorni fa dal responsabile per l’immigrazione: ''I primi che discriminano la cultura e le tradizioni di un popolo sono coloro che pretendono di omologarlo''. E se la Lega andrà al Governo è possibile pensare a norme ''che tutelino tutti gli esseri umani, anche se di razze diverse, che vivono pacificamente in questo paese''.

Insomma, un uomo di colore senza paura che sottolinea: “La Lega non è contro l'immigrazione, che è nel dna dell'uomo e siamo consapevoli che nessuno potrà mai cancellarla. Ma deve avvenire nel rispetto della dignità umana''. Una bella freccia nella faretra di Salvini per queste elezioni.