Secondo l’opinione della nuova esponente pentastellata, candidata al Senato nella circoscrizione di Salerno, la nuova governance dovrà affrontare una volta per tutte la questione relativa alla "didattica d’avanguardia, in cui le infrastrutture adeguate e le strutture edilizie siano davvero sicure". Ma vediamo di che si tratta.
La scuola secondo il M5S: più sicurezza e più formazione didattica attraverso le nuove tecnologie
Finora, secondo la Angrisani, lo Stato ha risparmiato sulla pelle degli studenti. Pertanto, non è più ammissibile tale risparmio soprattutto quando si tratta della vita delle nuove generazioni.
In questo senso la Angrisani dichiara: “Perché questo accada occorre investire nelle strutture e questo potrà avvenire in un progetto a medio e lungo termine”. Insomma, sempre che il M5S riuscirà a governare questo Paese, il tempo diventa un’incognita fondamentale per la realizzazione di questo obiettivo davvero importante, soprattutto per gli studenti ma anche per i docenti.
Gli ingredienti giusti per abolire la Buona Scuola: sicurezza, tempo pieno, stop al bonus merito e alle classi pollaio
La stabilità e la sicurezza degli edifici scolastici - La priorità, secondo la candidata del M5S, sarebbe quella di garantire la sicurezza delle strutture edilizie in cui risiedono per molte ore al giorno centinaia di migliaia di giovani studenti.
In molti istituti scolastici, infatti, manca buona parte delle documentazioni che ne attesti la sicurezza: certificati di vulnerabilità sismica e/o certificati di sicurezza.
Il rientro degli insegnanti nella rispettiva provincia di residenza - Oltre a questo primo obiettivo, ovvero la sicurezza degli edifici scolastici, la futura senatrice tenta di spiegare ai suoi lettori quali saranno le altre tematiche di cui intende occuparsi: prima fra tutte il rientro nella propria provincia di residenza degli insegnanti 'deportati' in tutta la penisola italiana per via del grande piano assunzionale di Matteo Renzi.
Attivare (forzosamente) il tempo pieno nelle scuole primarie - A tal proposito Luisa Angrisani lancia un’idea: “Per realizzare tutto questo occorrerà attivare (forzosamente) il tempo pieno in tutte le scuole primarie e successivamente anche in quelle della secondaria di primo grado. In questo modo l’incremento occupazionale aumenterebbe in maniera esponenziale dando quindi la possibilità a molti insegnanti attualmente smistati al nord di rientrare nelle rispettive provincie di residenza".
Eliminare il bonus di merito - Per quanto concerne, invece, l'impostazione del rendimento del personale scolastico legata ai bonus al merito, occorre cancellare le tante storture introdotte, purtroppo, con la buona Scuola. Quel bonus – dichiara la futura senatrice M5S - dovrà essere eliminato una volta per sempre. Questo benefit ha finito per svilire la figura emblematica dell’insegnante, relegando quest'ultimo agli ultimi posti nel potere d’acquisto degli stipendi medi dei colleghi europei.
Le nuove tecnologie al servizio delle metodologie didattiche - Un altro tema molto importante è quello legato alle nuove tecnologie rivolte alle attività pedagogiche. Secondo la candidata pentastellata, infatti, occorrerebbe incentivare di più l’utilizzo delle nuove tecnologie soprattutto nella formazione iniziale degli insegnanti.
Bisognerebbe, dunque, soffermarsi compiutamente sugli aspetti didattico metodologici che attengono alla professione di formatore. Molti neo insegnanti, difatti, conoscono le tecnologie ma non li sanno utilizzare per ciò che attiene l’aspetto didattico.
Classi Pollaio – Infine, il grave problema delle cosiddette ‘classi pollaio’. Secondo l’idea dell’esponente pentastellata il numero degli alunni per classe dovrebbe ridursi da 22 a 20, nel caso in cui fosse presente un alunno diversamente abile. Questa soluzione garantirebbe da un lato l’attuazione concreta dell’inclusione scolastica e dall’altro si eviterà il fenomeno della dispersione scolastica, aspetto quest’ultimo molto attuale e diffuso nella scuola pubblica italiana.