Con l'avvicinarsi della fatidica data del 4 marzo, giorno di svolta per il governo politico del paese, entriamo sempre più nel vivo della campagna elettorale. In una pletora così nutrita di grandi promesse spiccano le proposte politiche relative al tema Scuola che, in virtù del significativo bacino elettorale, è terreno particolarmente appetibile di propaganda, specie dopo la recente riforma del governo Renzi. Il Movimento 5 Stelle cavalca l’onda dell’opposizione fin dagli albori della riforma e già in passato aveva avanzato delle proposte per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche della scuola e sul ritorno al vecchio status quo: dall’abolizione della riforma Gelmini e della buona scuola ecco la proposta 5 stelle per il difficile “esame” delle politiche.

Movimento 5 Stelle: 5 punti per la scuola

Programma scuola che si articola in cinque punti, proprio come le stelle del Movimento. Che sia un caso o una strategia di comunicazione poco importa: gli insegnanti dopo le prese in giro e le promesse mai mantenute si apprestano ad essere un terreno appetibile quanto ostico, non sono più disposti a farsi prendere per il naso con proposte prive di concretezza. Dopo un’opposizione durata anni e una campagna elettorale sul tema non certo dell’ultimo minuto il M5S vuole provare comunque a “porre rimedio” ai “danni” causati alla scuola pubblica dalla precedente governance. Eccoli in sintesi:

Più risorse per l'istruzione. Più soldi alla scuola pubblica, il Movimento vorrebbe aumentare la spesa pubblica di ben due punti (dal 7,9 al 10,2%) per riportarla in pari con la media europea.

Si tratta della riforma più importante e che andrebbe a coprire i tagli provocati dalla riforma Gelmini che hanno abbassato la spesa pubblica nel settore scuola di quasi 9 miliardi. Le destinazioni di tali risorse sarebbero: ripristino del tempo pieno, incremento del numero dei docenti per classe, riduzione del numero degli studenti per classe, ripristino delle ore tagliate a geografia musica ed educazione civica e storia dell'arte.

Scuola pubblica gratuita e revisione per le paritarie. Lo stanziamento di nuove risorse andrebbe quindi a potenziare la scuola pubblica rendendo non necessaria la recente prassi del pagamento del contributo volontario in fase di iscrizione. Inoltre il Movimento si propone di limare le disparità con la scuola paritaria attraverso una revisione della legge 62 del 2000 che ha equiparato la scuola privata a quella pubblica.

Abrogazione Buona Scuola. Il punto più noto e annunciato fin dall’entrata in vigore della riforma, i per i 5 stelle questa è la punta di diamante della propaganda sul tema. Nel manifesto diffuso online si legge senza mezzi termini che il Movimento si impegna a cancellare la legge 107/2015 sulla Buona Scuola, con particolare riferimento a quei cambiamenti orientati a rendere a scuola pubblica sempre più azienda e meno scuola. La “contro-riforma” si concentrerebbe maggiormente sullo strapotere dei presidi, la chiamata diretta, il bonus merito e i finanziamenti privati. Non meno importanti gli interventi volti a ripristinare le funzioni degli organi collegiali, eliminare il bonus formazione di cinquecento euro e l'obbligo di alternanza scuola-lavoro.

Scuola digitale, educazione alimentare e aumenti di stipendio. L'ultimo punto del programma e probabilmente quello più ambizioso: i pentastellati si impegnano alla promozione di tecnologie innovative e libri digitali gratuiti, con particolare attenzione a una didattica orientata al digitale ma che risulti allo stesso tempo esperienziale e che miri a mantenere il contatto con la realtà. Il programma prevede l'introduzione di nuovi insegnamenti come l'educazione alimentare, ambientale, affettiva e alla parità di genere. Per tutti i docenti sarà obbligatoria una formazione in servizio retribuita da accompagnare ad un incremento di stipendio orientato al riallineamento con la media europea.