Elezioni 4 marzo: quando e come si vota. Ricordiamo prima di tutto che si tratta di Elezioni politiche (nel Lazio e in Lombardia si vota anche per le regionali), ossia si eleggono i membri della Camera dei Deputati e del Senato. I seggi apriranno alle 7 di domenica 4 marzo per chiudere lo stesso giorno alle 23. All'elettore che ha compiuto 25 anni verranno date due schede: una per la Camera, una per il Senato (chi ha meno di 25 anni vota solo per la Camera dei Deputati). Ogni scheda elettorale presenta le coalizioni, che sono i partiti che si presentano insieme al voto, o il partito singolo.

Su ogni scheda troveremo una parte rettangolare superiore, con nome e cognome del candidato scelto dal partito o dalla coalizione. E' la parte riservata al collegio uninominale: vince la persona che prende più voti in quel collegio. Sotto al nome del candidato, troviamo i simboli del partito o dei partiti che appoggiano il capolista. Accanto al simbolo del partito, ci sono quattro nomi, ossia il listino bloccato, le persone prescelte dai partiti. E queste vengono elette con il metodo proporzionale. Questi nomi non si possono scegliere singolarmente. Non è ammesso infatti il voto disgiunto tra candidato e lista.

Elezioni del 4 marzo: ecco come votare

Elezioni 4 marzo: una volta nella cabina elettorale, si possono fare due segni sulla scheda: una crocetta sulla sezione rettangolare, a indicare il candidato al collegio uninominale che abbiamo scelto, l'altra su uno dei simboli che appoggiano il candidato.

Chi sbaglia, rende la scheda nulla. E' possibile fare anche un solo segno, sul partito di riferimento, ma in questo modo il voto andrà al candidato uninominale appoggiato da quella forza politica. Scegliendo la coalizione, allo stesso modo, si dà il voto pure al candidato sostenuto da quella lista dei partiti. Infine, si può votare solo il candidato senza alcun partito; in questo modo, il voto sarà distribuito in modo proporzione alla coalizione che appoggia il candidato.

Ricordate quindi che si può mettere una sola X o due, ma devono essere nell'area della scheda che riguarda la coalizione collegata, altrimenti il voto sarà annullato. Non si possono naturalmente esprimere preferenze sui singoli candidati della lista bloccata.

Elezioni 4 marzo: le soglie di sbarramento, i seggi e il colore delle schede

Elezioni 4 marzo: non tutti i candidati finiranno in Parlamento. Per eleggere i candidati con il sistema nel proporzionale, la lista deve aver ottenuto almeno il 3 per cento dei voti a livello nazionale, alla Camera. Stessa cosa per il Senato dove, però, pure se non raggiungi il 3 per cento nazionale, ottieni seggi se hai raccolto almeno il 20 per cento dei voi in una sola regione. Più alta la soglia per le coalizioni: il 10 per cento, a patto che almeno una delle liste abbia raggranellato il 3 per cento a livello nazionale. Se una lista che fa parte di una coalizione non raggiunge il 3 per cento nazionale, non elegge parlamentari.

Ma ottenendo più dell'1 per cento, i voti verranno distribuiti tra gli alleati della coalizione. Per la Camera dei Deputati, 232 collegi sono uninominali con il sistema maggioritario, 386 collegi sono plurinominali con il sistema proporzionale. Al Senato, invece, 193 collegi plurinominali con il proporzionale e 116 collegi uninominali con il maggioritario. Chi vota per la Camera dei Deputati si vedrà recapitare al seggio elettorale, per le elezioni del 4 marzo, una scheda di colore rosa. Chi vota anche per il Senato, tutti coloro che hanno compiuto almeno 25 anni, riceveranno invece una scheda di colore giallo. Insieme alla schede viene consegnata una matita, con cui contrassegnare la X una volta che si è in cabina elettorale.

Una volta che è stato espresso il voto, le schede vanno accuratamente ripiegate e consegnate agli scrutatori o inserite direttamente nelle urne corrispondenti. Prima di uscire dal seggio elettorale, ricordate di riconsegnare la matita e riprendere il documento d'identità che avrete consegnato all'entrata. In Lazio e in Lombardia, dove si vota anche per le regionali, verrà consegnata anche una terza scheda.

Elezioni 4 marzo: scuole chiuse dal 2 al 6 marzo

In occasione delle elezioni politiche e regionali del 4 marzo, le scuole dovranno essere consegnate agli uffici comunali per l'allestimento dei seggi elettorali, le votazioni, gli scrutini, lo svuotamento e la pulizia. Ministero dell'Istruzione e ministero degli Interni hanno disposto dunque la chiusura delle scuole dal pomeriggio di venerdì 2 marzo a martedì 6 marzo.

Fanno eccezione Lazio e Lombardia dove, votando anche per le Regionali, le scuole potrebbero restare chiuse un giorno in più per permettere gli scrutini. Ricordiamo infatti che lo scrutinio per le politiche inizierà non appena si chiuderanno le urne, alle ore 23 di domenica 4 marzo; per lo spoglio delle schede elettorali, invece, si inizierà alle ore 14 di lunedì 5 marzo. Sempre restando alle politiche, sarà prima il Senato a venire scrutinato, quindi la Camera.

Elezioni 4 marzo: permessi di lavoro e compensi di scrutatori, presidenti di seggio e segretari

Elezioni 4 marzo: sono 60 mila le sezioni elettorali disseminate lungo tutta l'Italia. In ognuna di queste c'è un presidente e gli scrutatori, tra i quali viene nominato un segretario.

I lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che vengono nominati per prestare servizio nei seggi, hanno diritto ad assentarsi dal lavoro e a veder calcolate come normali giornate di lavoro quelle necessarie a far eseguire le operazioni di voto e gli scrutini. Si accumulano dunque contributi pensionistici, proprio come se si fosse sul luogo di lavoro. Siccome non si può lavorare più di sei giorni consecutivi, al termine delle operazioni di scrutinio, il lavoratore avrà diritto a due giorni di riposo retribuito se lavora cinque giorni alla settimana, a uno soltanto se lavora sei giorni su sette. Se le operazioni di scrutinio dovessero sforare anche solo di un minuto la mezzanotte, tutti coloro che sono impegnati al seggio avranno diritto a un ulteriore giorno retribuito e a un giorno di riposo.

Si può usufruire dei giorni di recupero compensativi anche in un momento successivo a quello immediatamente dopo gli scrutini. In accordo con il datore di lavoro, si può programmare il periodo. Vediamo quando possono incassare coloro che lavorano ai seggi durante le elezioni. Ogni scrutatore e segretario di Lombardia e Lazio percepirà 170 euro. In tutte le altre regioni, saranno 145 euro. Per i presidenti di seggio di Lombardia e Lazio arriviamo a 224 euro, per i presidenti dei seggi delle altre regioni 187 euro. Lo scrutatore può votare nel seggio in cui lavora anche se non è quello indicato nella sua scheda elettorale.